2016-04-15 11:44:00

Vescovi brasiliani: corruzione devastante, si salvi la democrazia


I vescovi brasiliani, di fronte alla grave cristi istituzionale che sta colpendo il Paese, lanciano un appello a preservare i valori della democrazia e a varare una profonda riforma politica. In una Dichiarazione pubblicata al termine dell’assemblea generale tenuta ad Aparecida, i presuli chiedono che sia garantita una corretta procedura per la destituzione della presidente Dilma Rousseff, accusata di aver manipolato i bilanci statali. Il voto per l’impeachment è confermato per domenica, dopo che la Corte suprema ha bocciato il ricorso del governo. I vescovi  denunciano una “corruzione senza precedenti”, definita “immorale e criminale”, che ha un impatto devastante sulla società: a pagarne le conseguenze sono soprattutto i poveri. Sulla Dichiarazione dei vescovi, ascoltiamo il commento del cardinale arcivescovo di San Paolo Odilo Pedro Scherer, al microfono del nostro inviato Silvonei Protz:

R. – Abbiamo riflettuto sulla situazione brasiliana, caratterizzata da una grave crisi politica, economica, sociale e morale. Penso che sia stata una Dichiarazione forte, ma allo stesso tempo equilibrata, per dare anche una parola di orientamento alla società, alla nostra gente e ai cattolici del Paese. Una riflessione sui problemi del Brasile, su quali possano essere le vie di uscita dalla crisi, ma anche i progetti per il futuro. Di certo, non siamo noi quelli che in prima persona devono agire; questo compito infatti spetta ai laici, alle autorità pubbliche, ai politici e alle persone che occupano posti di leadership nella società.

D. – Avremo la votazione sull’impeachment della presidente Dilma Rousseff: come si vive questo momento in Brasile? E inoltre, qual è la riflessione dei vescovi su questo?

R. – Sì, è un momento un po’ traumatico… Un po’ traumatico per la vita politica del Brasile, anche se non è la prima volta che una cosa del genere – la proposta di impeachment nei confronti di un presidente – succede; comunque, in questo caso, è la prima volta che una donna, che ricopre la carica di presidente della Repubblica, deve affrontare il processo di impeachment. D’altra parte, c’è anche una grossa confusione sul tema: certo, ognuno cerca di far valere i propri argomenti e di difendere con le proprie armi le proprie intenzioni e i propri punti di vista. Ma i fatti parlano di una grossa crisi economica, la cui responsabilità si addebita al governo della presidente. Poi abbiamo una grave crisi etica, che sta venendo fuori in questi ultimi mesi man mano che stanno emergendo i fatti di corruzione ad ogni livello: del governo, delle aziende pubbliche e private, coinvolte in scandali di corruzione mai visti prima in Brasile. E ciò significa che non si hanno sempre molto chiari gli argomenti che portano alla procedura di impeachment e talvolta si fa un po’ di confusione sugli argomenti. Ma io penso che la popolazione in questo momento debba mantenere la calma, la serenità, e affidarsi anche alle istituzioni pubbliche: in fondo, la democrazia prevede anche questo momento. Allora questa situazione deve essere affrontata secondo quanto previsto dalla legge e dall’ordinamento giuridico del Brasile; e poi – certo – anche con la partecipazione della società, rispettando tutti i passi previsti legalmente. Che il processo democratico vada pure avanti e qualunque sia il risultato questo dovrà poi essere accolto dalla società. Ciò richiede un passo ulteriore: un passo di riconciliazione, di dialogo per il bene del Brasile. In questo momento, infatti, siamo divisi in due gruppi – sembra una tifoseria di calcio! – tra chi è a favore di una squadra e chi di un’altra. E invece una questione politica non si può affrontare come in una tifoseria, ma si deve andare sugli argomenti, sulle questioni di fondo… E perciò, una volta passata questa tempesta, è importante che ci sia un grande momento di dialogo, di riconciliazione, e che ci si metta d’accordo sulle vie da seguire per il bene e per il futuro del Paese. Non possiamo andare avanti divisi, con un Paese ingovernabile – no! – questo problema si deve superare. Bisogna andare avanti e attendere quello che sarà il risultato a cui arriveranno le istituzioni.








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