“La rilevanza della Chiesa in Liberia oggi: evangelizzazione, salute, educazione, opere sociali, giustizia, pace e mass media”. Questi i numerosi temi trattati dalla Conferenza episcopale della Liberia (Cabicol) nel corso della sua Assemblea Plenaria svoltasi a Monrovia dal 5 al 10 aprile. Al temine dei lavori, i presuli hanno rilasciato un lungo messaggio in cui, in primo luogo, si impegnano a rilanciare l’evangelizzazione nel Paese, puntando sulla formazione dei sacerdoti e dei religiosi, sul coinvolgimento dei laici e sulla collaborazione con le istituzioni missionarie.
Il dramma dell’epidemia di Ebola e l’importanza
dell’educazione
Quindi, la Cabicol ringrazia tutti gli operatori sanitari
che, in modo disinteressato, hanno compiuto “enormi sacrifici” durante la recente
epidemia di Ebola che ha colpito il Paese, provocando numerose vittime. Esortando,
poi, tutti i cittadini ad osservare i protocolli sanitari previsti, i vescovi ricordano
anche l’importanza di “promuovere e preservare la cultura della vita dal grembo materno
alla tomba”, con particolare attenzione alla popolazione che vive nelle zone più remote
della Liberia. Sul fronte dell’educazione, la Cabicol richiama “il diritto inalienabile
di ogni persona all’istruzione”, così come l’impegno a fornire “un’istruzione di qualità”
alla popolazione. Al contempo, si esorta il governo ad assegnare, in modo equo, i
sussidi necessari alle scuole private. Agli insegnanti di religione, in particolare,
si raccomanda “lealtà” nella preparazione degli studenti “non solo agli esami, ma
anche e soprattutto alla vita, insegnando loro i valori del Vangelo”.
Non dimenticare i più vulnerabili, carità
è legge suprema della Chiesa
Ringraziando poi tutti gli organismi cattolici che
operano nel settore dei servizi sociali, i vescovi esortano a non dimenticare “i più
vulnerabili e bisognosi della società”, “i poveri e gli svantaggiati”, “in considerazione
del fatto che la carità è la legge suprema della Chiesa”. Riguardo ai temi della giustizia
e della pace, la Cabicol sottolinea che “la promozione dei diritti fondamentali ed
inalienabili di tutti rimane una preoccupazione primaria della Chiesa”. Tra l’altro,
nel 1991, in piena guerra civile, “uno dei momenti più bui della storia – scrivono
i vescovi – è stata fondata la Commissione episcopale Giustizia e pace, una delle
voci solitarie contro il degrado morale, sociale ed economico della nazione”. Una
voce che la Cabicol continua a far sentire, anche sulla scia del Concilio Vaticano
II e del documento Conciliare Gaudium et spes, relativo all’impegno della Chiesa nel
mondo contemporaneo.
Appello ai media: libertà di espressione
implica responsabilità
Ampia, inoltre, la riflessione che i vescovi liberiani
dedicano ai mass-media, dei quali viene riconosciuto “il ruolo indispensabile nella
diffusione del Vangelo”. Denunciando, quindi, l’esistenza di alcune leggi che “vanno
contro i cittadini” in quanto “tendono a vietare l’esercizio della libertà di parola
e di espressione”, al contempo i presuli richiamano i mezzi di comunicazione ai loro
doveri perché “la libertà di espressione non nega la responsabilità”. Di qui, la critica
dei vescovi dell’uso irresponsabile di alcuni media, sfruttati “non per questioni
di interesse nazionale, ma per attacchi personali”, insieme all’appello a fare particolare
attenzione alla comunicazione nei confronti dei giovani.
Matrimonio è unione sacra tra uomo e donna, no a pressioni per unioni gay
Il messaggio della Cabicol si sofferma, quindi, su
alcune “preoccupazioni nazionali” riguardanti, in primo luogo, la famiglia: “Il matrimonio
è un’unione sacra tra uomo e donna stabilita da Dio – si legge nel testo – e quando
il matrimonio e la famiglia non sono garantiti nel loro sviluppo corretto e pacifico,
allora la società è condannata all’instabilità socio-politica, culturale e morale”.
In quest’ottica, i vescovi denunciano “ogni tentativo, da parte di chiunque o di qualsiasi
istituzione, di promuovere il matrimonio tra persone dello stesso sesso, l’aborto
ed i contraccettivi”. In particolare, viene rivolto un appello al governo affinché
“rifiuti l’accettazione di questa cultura della morte come prerequisito per ottenere
aiuti allo sviluppo”. Nell’ottica, poi, dell’Esortazione apostolica post-sinodale
di Papa Francesco, “Amoris Laetitia”, la Cabicol manifesta “vicinanza e compassione”
alle famiglie che vivono situazioni di fragilità ed esorta i Pastori alla misericordia.
Tutelare libertà religiosa. Rivedere politica
fiscale
Un ulteriori paragrafo del messaggio episcopale è
dedicato alla questione della libertà religiosa, la cui limitazione – scrivono i vescovi
– rappresenta una preoccupazione condivisa anche da altre fedi. Di qui, il richiamo
a “riaffermare l’impegno nella promozione di tale libertà, insieme alla convivenza
pacifica, come sancito dalla Costituzione” e “nel rispetto dei diritti fondamentali
e della dignità di ciascuno”. Centrale, poi, il tema delle tasse, per le quali i vescovi
sottolineano, da una parte, il dovere dei cittadini e delle istituzioni di pagarle,
al fine di “promuovere lo sviluppo nazionale”; dall’altra, però, i presuli denunciano
“imposte esorbitanti”, “politiche incostanti” che lasciano spazio “all’estorsione”,
rendendo “difficile, se non impossibile” alla Chiesa di “svolgere il suo dovere umanitario”
nei confronti delle persone in difficoltà. Per questo, il governo viene invitato a
rivedere le sue politiche per garantire ai cittadini, in modo costante, i servizi
adeguati.
I partiti politici guardino a interessa
nazionale e non personale
L’ultimo paragrafo del suo messaggio la Cabicol lo
dedica ai partiti politici: ricordando che democrazia pluripartitica non significa
proliferazione dei partiti e che le pratiche democratiche si rafforzano con la qualità,
e non con la quantità dei gruppi di rappresentanza, i vescovi liberiano esortano a
promuovere il rispetto dello Stato di diritto e dei diritti umani. I partiti, quindi,
vengono invitati al sacrificio, al servizio al Paese e all’interesse nazionale, senza
farsi dominare dai tornaconti personali, familiari o etnici. Infine, nell’Anno straordinario
della Misericordia, la Chiesa di Monrovia si affida all’intercessione di Maria, Regina
della pace. (I.P.)
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