2016-04-15 14:00:00

Parolin in Polonia: urgente evangelizzazione in Europa secolarizzata


“La fedeltà a Dio, al Vangelo e alla Sede Apostolica ha suscitato rispetto e riconoscimento negli altri popoli, rendendo la Chiesa in Polonia un bastione di fede e di carità cristiana ed una luce nelle tenebre che in varie occasioni avvolgevano l’Europa”: è quanto ha detto stamane il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin nel suo saluto all’assemblea plenaria della Conferenza Episcopale Polacca, a Poznań, in occasione dei 1050 anni del Battesimo della Polonia.

Indubbiamente la Polonia – ha detto il porporato – “è rimasta semper fidelis grazie al radicato sensus fidei del popolo polacco, accolto e sostenuto da Pastori che hanno fomentato una solida spiritualità evangelica, sotto l’egida di Maria, Regina della Polonia. Questo fu particolarmente evidente quando il Servo di Dio, il Primate Stefan Wyszyński, guidò con mano sicura la Chiesa tra le turbolenze del comunismo ateo e Papa San Giovanni Paolo II, con la sua opera e la sua testimonianza, ravvivò l’inestimabile deposito della fede conservatosi lungo i secoli”.

Il cardinale Parolin, in Polonia come legato pontificio, ha esortato quindi “a continuare e sviluppare questa preziosa eredità” come “Chiesa in uscita” come dice Papa Francesco, attenta in particolare ai poveri e in dialogo con tutti.  Infine, il porporato ha ricordato la centralità della famiglia, “‘cellula fondamentale della società’ – come ha affermato Francesco - ‘luogo dove si impara a convivere nella differenza e ad appartenere ad altri e dove i genitori trasmettono la fede ai figli’”.

Ieri pomeriggio, al termine della Messa celebrata nella cattedrale di Gniezno insieme all’arcivescovo Wojciech Polak, il cardinale Parolin ha affermato che “l’impegno evangelizzatore è più che mai necessario in una società europea sempre più secolarizzata”.








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