2016-04-16 18:29:00

Papa Francesco a Lesbo asciuga il pianto dei migranti


“Papa Francesco a Lesbo ha imposto al mondo intero di riflettere su una domanda: per i migranti stiamo facendo la cosa giusta? Stiamo rispondendo alle loro necessità con giustizia e carità?”. E’ in questo dilemma inquietante – sferza le coscienze- che Giovanni Lepri, responsabile delle operazioni dell’Alto Commissariato per i Rifugiati dell’Onu in Grecia, vede la sintesi del viaggio del pontefice nell’isola ellenica dove ha incontrato il dolore e la rassegnazione donando speranza e compassione.

“Il Santo Padre- afferma ancora Lepri- consolando il pianto dei migranti ha trasmesso un’immagine forte di solidarietà, di umanità, divenuta monito per tutti i responsabili della Terra affinché  trovino le risposte a queste grida di disperazione”.

In Grecia, secondo gli ultimi dati, i migranti e i rifugiati bloccati nei campi di accoglienza sono circa cinquantamila e le loro condizioni sono molto precarie, come proprio in quello di Moria visitato da Papa Francesco. “Queste persone che vivono in così drammatiche situazioni – denuncia Federico Soda, rappresentante presso la Santa Sede dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni- non potendo lasciare la Grecia tramite canali legali tenteranno di farlo tramite rotte clandestine  mettendo a rischio la propria vita. Da tutto ciò possiamo trarre un chiaro insegnamento: chiudere le rotte per bloccare i flussi migratori, come stanno tentando di fare  molti governi, non serve a nulla. Si ottiene solo il risultato di farne aprire altre più pericolose dove a guadagnarci sono solo i trafficanti di esseri umani. Papa Francesco richiamando i governi all’accoglienza vuole proprio evitare che tutto ciò accada”.

Un altro merito del viaggio di Papa Francesco a Lesbo? Sicuramente quello di far tornare ad accendere i riflettori sui minori non accompagnati, a decine fra i migranti presenti in Grecia. Michele Prosperi, portavoce di Save the Children Italia, è volato a Lesbo per seguire passo dopo passo la visita. E cogliere l’occasione per rilanciare a livello internazionale un appello:”Ad oggi sono duemila i minori non accompagnati giunti in Grecia. Le strutture a loro dedicate sono molto poche e da settimane sono stracolme. Molti di loro sono a rischio di sfruttamento e di abuso. Bisogna intervenire. Subito”. 








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