“Una giornata per me troppo forte”. Così Papa Francesco aprendo la conferenza stampa sull’aereo, rientrando dal viaggio a Lesbo. Nessuna speculazione politica ha ribadito, ma un viaggio “umanitario”. Ha rimarcato la necessità di costruire ponti fatti di “dialogo e integrazione”, e mostrato le lacrime dei bambini attraverso i loro disegni. “Nessuna scelta tra cristiani e musulmani” ha detto sollecitato dai giornalisti sulle tre famiglie portate in Italia. Il servizio di Massimiliano Menichetti:
E’ un viaggio intenso quello a Lesbo, le prime parole del Papa con i giornalisti nella conferenza stampa di rientro sull’aereo sono: è stata “una giornata per me troppo forte”, lo ripete due volte. Parla dei disegni che gli hanno regalato i bambini dove si vede la salvezza, un naufragio, la morte, dove anche il sole piange e mostra un foglio ribadendo che i piccoli "vogliono la pace”:
La paura dei bambini
“Guardate questo: anche, hanno visto un bambino annegare…
Questo i bambini lo hanno nel cuore, eh? Davvero, oggi era da piangere. Era da piangere.
Lo stesso tema lo ha fatto questo bambino dell’Afghanistan, che il barcone che viene
dall’Afghanistan torna alla Grecia”.
Un viaggio umanitario
Francesco ancora una volta spiega che non si è trattato
di un viaggio politico relativo agli accordi sui migranti tra Unione Europea e Turchia,
“ma umanitario”, tra la gente, per la gente, pensato a stretto giro. Ha detto di comprendere
“i governi e anche i popoli che hanno paura” del fenomeno migratorio, pur ribadendo
la “responsabilità nell’accoglienza”:
Politiche di accoglienza in Ue
“L’Europa deve urgentemente fare politiche di accoglienza
e integrazione, di crescita, di lavoro, di riforma dell’economia… Tutte queste cose
sono i ponti che ci porteranno a non fare muri”.
Le tre famiglie musulmane
In merito all’accoglienza delle tre famiglie musulmane
portate in Italia, Francesco ha spiegato che non c’è stata alcuna scelta in base alla
religione ma solo per la regolarità dei documenti:
“C’erano – per esempio – c’erano due famiglie cristiane nella prima lista che non avevano le carte in regola: non è un privilegio. Tutti e 12 sono figli di Dio. Il privilegio è [il fatto di essere] figli di Dio”.
L'integrazione
in Europa
Centrale per il Papa il tema dell’integrazione. Ha
evocato i recenti attentati in Europa ricordando che “alcuni dei terroristi” erano
“figli e nipoti” di chi era arrivato prima nel Vecchio continente e ha individuato
proprio nella mancanza di politiche efficaci d’integrazione le ragioni di questo non
senso:
“Oggi, l’Europa deve riprendere questa capacità che sempre ha avuto, di integrare. Perché in Europa sono arrivati i nomadi, i Normanni e tutta questa gente ha integrato e arricchito la sua cultura… Credo che abbiamo bisogno di un insegnamento e di un’educazione all’integrazione”.
I migranti - Piccoli gesti
Ancora una volta il Papa ha ribadito nessuna distinzione
“tra chi fugge dalla guerra e chi dalla fame”, perché entrambi sono “effetto dello
sfruttamento”. Ha ricordato anche i migranti latinoamericani. Ha citato Madre Teresa
di Calcutta per rispondere a chi gli chiedeva del valore di questo viaggio, ricordando
che i “piccoli gesti” cambiano il mondo:
“Ma quei piccoli gesti che dobbiamo fare tutti, gli uomini e le donne, per tendere la mano a quello che ha bisogno”.
Austerità
Sulle politiche di austerità ha spiegato che “spiritualmente
e cristianamente” questa parola significa una cosa, “politicamente un’altra”:
“A casa nostra quanti sprechi – quanti sprechi! – facciamo senza volerlo, no? E questa cultura dello scarto, dello spreco: io parlo di austerità in quel senso, nel senso cristiano. Fermiamoci qui e viviamo un po’ austeramente”.
"Amoris Laetitia"
Interpellato sull’Esortazione Amoris Laetitia ha
confermato che qualcosa è cambiato sulla disciplina per i divorziati e risposati,
ma ha raccomandato, per non avere una “risposta troppo piccola”, “di leggere la presentazione
che ha fatto il cardinale Schönborn”. Ha comunque
sottolineato che i media hanno dato troppa rilevanza alla questione della Comunione
ai divorziati risposati, ignorando tante altre cose come il fatto che “la famiglia
in tutto il mondo è in crisi”:
La famiglia in crisi
“La famiglia è la base della società! Non si accorge
che i giovani non vogliono sposarsi? Non si accorge che il calo di natalità in Europa
fa piangere? Non si accorge che la mancanza di lavoro e che le possibilità di lavoro
fanno sì che il papà e la mamma prendano due lavori e i bambini crescano da soli e
non imparino a crescere in dialogo con il papà e la mamma?”.
Vedi anche: l'ampia sintesi del colloquio del Papa in aereo.
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