Due criminali ancora non identificati, ma con ogni probabilità estremisti indù, hanno fatto irruzione nella chiesa pentecostale di Tokapal, nell’area di Bastar in Chhattisgarh, e hanno picchiato in modo selvaggio il pastore e la moglie incinta di sette mesi. Le violenze non hanno risparmiato nemmeno i due figli piccoli del pastore, strattonati con forza. Gli aggressori hanno bruciato la chiesa e gettato benzina sui cristiani, tentando di dar fuoco anche a loro. Il pastore e la moglie però sono riusciti a scappare.
La piccola comunità pentecostale presa di mira dagli estremisti
All'agenzia AsiaNews Sajan K George, presidente del Global Council of Indian Christians, condanna
“l’ingiustificato assalto contro il pastore innocente, sua moglie e i bambini. La
minuscola comunità pentecostale in Chhattisgarh subisce continue intimidazioni e minacce
da parte di scagnozzi dei gruppi estremisti di destra, che prendono di mira innocenti
cristiani durante le preghiere”.
Il pastore e la moglie sono riusciti a fuggire
L’aggressione è avvenuta domenica scorsa. I due aggressori hanno fatto irruzione nella
casa all’interno della chiesa armati di coltello, martello e ascia. Essi hanno prima
malmenato in maniera selvaggia la famiglia cristiana, poi hanno strappato la Bibbia
e le letture, cosparso tutto di benzina e appiccato il fuoco. Volevano bruciare anche
il pastore e la moglie, che sono riusciti a salvarsi fuggendo dalla casa. Gli estremisti
hanno costretto i cristiani a cantare “Jai Sri Ram”, “Vittoria al dio Ram”.
Le aggressioni vengono giustificate con l’accusa ai cristiani di conversioni
forzate
L’incidente è il secondo episodio nel giro di un mese nello Stato indiano. A metà
marzo un gruppo di 20 radicali indù vestiti con il copricapo color zafferano hanno
fatto irruzione nella chiesa pentecostale del villaggio di Kachna. Al grido di “Jai
Sri Ram”, hanno interrotto la funzione, malmenato i circa 65 fedeli presenti, comprese
le donne, e devastato qualsiasi cosa sul loro cammino. Sajan K George denuncia che
le aggressioni vengono giustificate con l’accusa ai cristiani di conversioni forzate.
“L’India è un Paese laico – continua – ma in Chhattisgarh si usa lo strumento del
Freedom of Religion Bill per picchiare i cristiani e accusare coloro che pregano Gesù
di ‘atto criminale’”.
Nel Chhattisgarh una legge impedisce le conversioni dall’induismo alle
altre religioni
Il Chhattisgarh Religion Freedom Act 2006 è infatti la nota legge anti-conversione
in vigore nello Stato, che impedisce le conversioni dall’induismo alle altre religioni,
ma non il contrario. Inoltre diversi panchayat [i consigli locali] di Tokapal, conclude
il leader cristiano, “hanno approvato un’ordinanza, all’interno della sezione 129
(G) del Chhattisgarh Panchayat Raj Act, che mette al bando anche tutte le forme di
propaganda, preghiera e discorsi religiosi non indù nei villaggi”. (N.C.)
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