“Dov’è battesimo, c’è speranza” è il titolo del comunicato pubblicato al termine della 372.ma Plenaria dei vescovi polacchi, e il motto delle commemorazioni del 1050° anniversario della cristianizzazione della Polonia, svoltesi a Gniezno e a Poznan dal 14 al 16 aprile. I presuli - riferisce l'agenzia Sir - “esprimono la loro gratitudine” a Papa Francesco per la sua “vicinanza spirituale con i partecipanti alla ricorrenza” e al legato pontificio il card. Pietro Parolin che ha presieduto le celebrazioni.
Sui profughi "evangelica accoglienza"
“Volgendosi verso il futuro i vescovi hanno rilevato la necessità di rivalorizzare
l’iniziazione cristiana (catechizzazione) e di andare verso gli uomini secondo le
parole del Pontefice”, si legge nel documento. Al Papa vanno inoltre i “ringraziamenti
per aver proclamato la colletta per gli abitanti dell’Ucraina”. In merito alla crisi
migratoria, i vescovi “ricordano che i profughi devono essere trattati nello spirito
dell’evangelica accoglienza, solidarietà, responsabilità e rispetto della dignità
umana”.
I vescovi in difesa della vita
Riferendosi alla discussione in atto in Polonia sul divieto totale di aborto, l’episcopato
sottolinea “il valore fondamentale e inviolabile” della vita umana la cui difesa “è
obbligo di tutti, a prescindere dalle opinioni” dichiarando di “non appoggiare la
penalizzazione delle donne che hanno effettuato l’aborto” e che invece “dovrebbero
essere circondate di sollecitudine e sostegno benevoli”. (R.P.)
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