Valutare l’impatto ambientale dell’agricoltura e delle attività estrattive su larga scala: con questo obiettivo si terrà a Lusaka, in Zambia, il 25 e 26 aprile, un incontro ad alto livello organizzato dalla Conferenza episcopale locale (Zec). Tra i relatori attesi, anche il cardinale Peter Turkson, presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e pace. La conferenza, infatti, avrà anche lo scopo di creare ed aumentare la consapevolezza sull’importanza dell’ecologia umana e la salvaguardia del Creato, così come indicato dall’Enciclica “Laudato si’ sulla cura della casa comune” di Papa Francesco.
I problemi ambientali del Paese
In Zambia, gli effetti dei cambiamenti climatici si
fanno sentire in modo piuttosto allarmante: le precipitazioni ridotte e l’imprevedibilità
delle condizioni meteorologiche hanno determinato il fallimento del raccolto, mentre
la grande diga di Kariba, al confine tra Zambia e Zimbabwe, ha creato gravi problemi
strutturali, provocando anche un calo significativo delle riserve d’acqua nei serbatoi.
Non solo: la società statale per la fornitura di servizi, la Zesco, ha avviato il
razionamento dell’energia elettrica in tutto il Paese, mentre molti alberi sono stati
abbattuti per la produzione di carbone.
Collaborare tutti alla salvaguardia del Creato
Tale situazione, naturalmente, preoccupa la Chiesa
zambiana: il segretario generale della Zec, padre Cleophas Lungu, sottolinea che “questo
scenario deve essere affrontato se vogliamo portare avanti un cambiamento nel comportamento”
ecologico. La conferenza prenderà in considerazione anche gli effetti dell’estrazione
mineraria su larga scala, in particolare del rame. “Come Chiesa, siamo entusiasti
di ospitare questo incontro – conclude padre Lungu – perché l’economia nazionale è
guidata, in gran parte, dal settore minerario e quindi bisogna essere consapevoli
dell’impatto ambientale che esso ha”. Di qui, il richiamo a collaborare tutti per
la salvaguardia del Creato. (a cura di padre Paul Samasumo – I.P.)
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