2016-04-23 14:30:00

Caritas Panama tra la disperazione dei 2.500 migranti cubani


"Dal 6 al 18 aprile abbiamo visitato come Pastorale Sociale-Caritas Panama, insieme ad alcuni delegati della Caritas di David, i Centri dove si trovano i migranti cubani a Paso Canoas. Qui ci sono più di 2.000 persone in attesa di proseguire il viaggio per gli Stati Uniti d'America”. Così inizia la nota ripresa dall'agenzia Fides sulla visita della Pastoral Sociale-Caritas di Panama ai Centri di accoglienza dove sono raccolti i migranti cubani. Il problema dei migranti cubani nel Centro America si protrae dall’anno scorso, quando più di 7 mila cubani senza documenti che intendevano raggiungere gli Stati Uniti d’America, furono bloccati nei Paesi centroamericani.

Tra i migranti donne incinte e circa 80 bambini
La nota inviata a Fides prosegue: “Nel mese di gennaio si era raggiunto un accordo con il Messico per un ponte aereo grazie al quale 1.300 migranti sono riusciti a partire verso gli Stati Uniti. Tuttavia ogni giorno 50 nuovi emigranti cubani arrivano a Panama dalla Colombia e dall’Ecuador. In questo momento, ci sono circa 2.500 migranti ancora accampati al confine con il Costa Rica, tra loro ci sono donne incinte e circa 80 bambini sotto i 12 anni. I Centri sono sotto la custodia del Servicio Nacional de Fronteras (Senafront), che garantisce la sicurezza e gli alimenti, con l'aiuto della Croce Rossa panamense e dell'Ufficio nazionale e diocesano della Pastorale Sociale-Caritas”.

Mancano latte per i bambini e materiale igienico-sanitario
Perché i bambini possano bere il latte almeno 3 volte alla settimana, c'è bisogno di 700 litri di latte al mese. “Mancano pannolini usa e getta per neonati e cibo secco, assorbenti igienici e articoli da bagno in generale” sottolinea la nota.

Cresce la disperazione tra i migranti
​Grande attesa aveva suscitato la riunione degli incaricati delle migrazioni dei Paesi dell’America Centrale del 12 aprile. “Purtroppo in tale riunione non è stato raggiunto alcun accordo, così i cubani bloccati al confine non hanno prospettive per continuare il loro viaggio verso il nord” sottolinea il testo. “Molti stanno cercando di sopravvivere con lavori saltuari e qualche aiuto da parenti negli Stati Uniti. Questo loro calvario dura da diversi mesi, quindi le risorse sono quasi esaurite e cresce la disperazione. Chiediamo la solidarietà per sostenere questi fratelli" conclude la nota. (C.E.)








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