2016-04-23 08:04:00

Sud Sudan: sbloccato accordo di pace, concesse armi a Machar


Svolta nel processo di pace in Sud Sudan. Il governo di Juba ha concesso al leader dei ribelli Riek Machar di portare con sé armi e milizie a lui fedeli, risolvendo così un’impasse dell’ultimo minuto che aveva rallentato il suo ritorno in patria. Intanto nel vicino Sudan si segnalano imponenti proteste di piazza degli studenti dopo l’uccisione di un universitario dell’ateneo del Kordofan da parte delle forze di sicurezza. Il servizio di Marco Guerra:

Sbloccato anche l’ultimo ostacolo che fermava la piena applicazione dell’accordo di pace firmato lo scorso agosto ad Addis Abeba. I mediatori dell’Unione africana hanno fatto sapere che è stato concesso al leader dell’opposizione Riek Machar di  tornare a Juba, la capitale del Sud Sudan, con 195 uomini delle sue forze e una limitata quantità di armi. Il governo sud sudanese ha accettato l'accordo sulle armi “con effetto immediato”. Machar sarebbe dovuto rientrare a Juba il 18 aprile per riprendere il suo incarico di vice presidente e avviare la  formazione di un governo di transizione con il presidente Salva Kiir. Adesso il suo arrivo è previsto non prima di lunedì. Il ritorno di Machar rappresenta l’ultimo tassello per mettere fine a una guerra tra le etnie del Paese, iniziata nel dicembre del 2013 e che ha provocato migliaia di morti e due milioni di sfollati.

Si alza invece la tensione nel vicino Sudan dopo l’uccisione di uno studente e il ferimento di altri cinque durante una marcia studentesca. Da mercoledì in tutti gli atenei del Paese si susseguono imponenti manifestazioni di protesta, che chiedendo al governo di aprire un'indagine sull'accaduto. Nel tentativo di sedare la rivolta, le autorità hanno annullato le lezioni ed effettuato decine di arresti.

 








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