2016-04-23 10:30:00

Colletta promossa dal Papa per l'Ucraina: emergenza umanitaria


Venire incontro alle sofferenze del popolo ucraino. E’ questo lo scopo della colletta di questa domenica, promossa da Papa Francesco in tutte le Chiese cattoliche d’Europa. In Ucraina, secondo stime dell’Onu, sono oltre 9 mila le vittime del conflitto. Sull’iniziativa Amedeo Lomonaco ha intervistato il vice-cancelliere della Curia dell'arcivescovo maggiore di Kiev, don Volodymyr Malchyn:

R. – Noi siamo molto grati al Santo Padre per questa iniziativa umanitaria: è molto importante per la nostra gente, dal punto di vista del sostegno economico e, anche più importante, dal punto di vista morale. Questa iniziativa, infatti, ha rotto il silenzio in Europa, per quanto sta succedendo in Ucraina.

D. – Un Paese lacerato da anni di conflitto. Qual è adesso la situazione umanitaria in Ucraina?

R. – La situazione umanitaria è gravissima: ci sono circa 5 milioni di persone che hanno risentito delle conseguenze della guerra. E ci sono purtroppo un milione e mezzo di sfollati che sono stati spinti a lasciare le loro case. Ci sono tante persone che non possono frequentare la scuola, che non hanno accesso alle cure mediche. La situazione è gravissima, soprattutto nel territorio dove non hanno accesso le Ong.

D. – Come la Chiesa cattolica ucraina sta rispondendo a questa emergenza umanitaria?

R. – La nostra Chiesa sta facendo quello che può fare tramite la presenza dei nostri sacerdoti, che stanno ancora dando servizio pastorale nell’area dei combattimenti, ma anche tramite la Caritas che sta distribuendo aiuti agli sfollati. La Caritas è disponibile a distribuire questi aiuti tramite questa iniziativa del Santo Padre.

D. – L’Ucraina ha bisogno di aiuti, ma soprattutto che cessi subito la violenza…

R. – Certo, quello di cui abbiamo bisogno è di porre fine a questa guerra. Purtroppo ogni giorno riceviamo notizie di morti tra i soldati e anche tra la popolazione civile. Abbiamo bisogno delle preghiere di tutti i fedeli nel mondo per porre fine a questa guerra mostruosa.

D. – Questa vicinanza delle comunità cattoliche di tutta Europa sarà sicuramente un balsamo per sperare nella pace, nella riconciliazione…

R. – Lo speriamo molto. Il sostegno dei nostri fratelli e sorelle in Europa, infatti, ci aiuta tanto. Sentiamo che non siamo soli, anche se talvolta ci sembra di essere stati dimenticati dal resto del mondo. Questa iniziativa concreta, però, ci dimostra che possiamo contare sul sostegno della Chiesa cattolica in Europa.

D. – Perché, secondo lei, anche i mezzi di informazione occidentali troppo spesso dimenticano conflitti e, in particolare, quello in Ucraina?

R. – Dipende da quello che sta succedendo nel mondo. Talvolta il centro si sposta in altre aree dove ci sono conflitti, per esempio in Medio Oriente. Da una parte, pare che ci sia una propaganda che blocca l’accesso all’informazione e, dall’altra parte, c’è l’indifferenza della gente, che si sente molto sicura a casa propria e che non si interessa di quello che sta succedendo fuori.

D. – In definitiva, dunque, un’iniziativa per rompere il muro dell’indifferenza?

R. – Questa iniziativa dovrebbe porre fine a questa indifferenza e mostrare che noi siamo tutti fratelli e possiamo sostenerci gli uni con gli altri con i diversi mezzi.








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