2016-04-23 14:30:00

Zambia: Chiesa condanna le violenze xenofobe e chiede la pace


Una ferma condanna delle violenze xenofobe e un forte appello alla pace: così la Conferenza episcopale in Zambia (Zec) commenta gli scontri avvenuti negli ultimi giorni nella capitale, Lusaka. Almeno 62 negozi di proprietà di persone rwandesi, infatti, sono stati saccheggiati durante i tumulti che hanno riguardato nove quartieri tra i più poveri della città.

Crimini rituali all’origine delle violenze
I disordini erano iniziati in precedenza, quando tra la popolazione locale si è sparsa la notizia che i rwandesi erano coinvolti in alcuni crimini rituali avvenute in città.  Nelle ultime settimane, infatti, almeno sette persone sono state uccise, e parti del loro corpo sono state asportate a mo’ di amuleti porta-fortuna, soprattutto nel campo degli affari. La polizia locale ha arrestato oltre 250 persona, ma il clima rimane teso.

Promuovere la cultura della pace
“Condanniamo ogni forma di violenza, sia essa omicidio, saccheggio o distruzione di proprietà altrui – dichiara, in un’intervista all’agenzia cattolica Canaa, padre Cleophas Lungu, segretario generale della Zec – Chiediamo sforzi congiunti per promuovere una cultura della pace. Dal suo canto, “la Chiesa – sottolinea il religioso – sarà sempre pronta a compiere atti di misericordia e di carità, come avvenuto già dopo il genocidio del Rwanda del 1994, quando la Chiesa in Zambia ha accolto numerosi seminaristi rwandesi che non avevano potuto completare la loro formazione in patria”.

Abbattere i muri dell’odio ed accogliere gli stranieri
Pertanto, continua padre Lungu, “esortiamo la popolazione ad imitare Papa Francesco nell’abbattere i muri dell’odio che portano alla violenza, evitando la filosofia dell’indifferenza ed accogliendo gli stranieri nella società, nelle famiglie e nelle comunità cristiane”. D’altra parte, la Zec sottolinea che “non si può ignorare l’impatto che gli alti livelli di povertà, disoccupazione e costo delle materie prime” hanno sul popolo. Tutto questo, naturalmente “non giustifica comportamenti violenti”, ma richiama comunque la necessità di “trovare soluzioni sostenibili per le attuali sfide sociali ed economiche”.

Autorità civili facciano il possibile per porre fine agli scontri
​Nell’ottica del Giubileo della Misericordia, inoltre, il segretario generale dei vescovi ricorda l’accoglienza offerta dalla Chiesa zambiana agli stranieri: “Una parrocchia, ad esempio, ha ospitato oltre 50 vittime di xenofobia e numerosi fedeli e persone di buona volontà hanno offerto loro cibo ed indumenti caldi”. Di qui, il richiamo finale alle autorità civili affinché siano “più proattive e facciano tutto il possibile per porre fine a tali tendenze” xenofobe. (I.P.)








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