2016-04-24 14:16:00

I giovani: le parole del Papa ci incoraggiano verso il futuro


“Cari giovani, con la grazia di Dio possiate diventare cristiani autentici e coraggiosi, testimoni di amore e di pace”. Questo il tweet pubblicato da Papa Francesco questa mattina, in occasione del Giubileo dei Ragazzi. Decine di migliaia i giovani festanti arrivati da ogni parte del mondo, che hanno invaso oggi, Piazza San Pietro per poter partecipare alla Messa giubilare con il Pontefice. Ascoltiamo le loro emozioni raccolte da Marina Tomarro:

D. – Da dove venite?

R. – Da Bologna.

D. – Cosa vi rimarrà di queste giornate?

R. – Sicuramente il pellegrinaggio, il senso dello spirito di misericordia che dà questo momento, questo luogo e l’evento; il poterlo condividere con i nostri ragazzi sicuramente è la cosa più bella di questi giorni.

D. – Da dove venite qui a Roma?

R. – Da Varazze, in Liguria.

D. – Cosa porterete a casa?

R. – L’emozione di essere stati qui, di aver visto il Papa, delle sue parole che ci hanno comunque commosso e ci resteranno sempre d’aiuto per la vita.

R. – Trovarsi, e trovarsi tutti insieme per condividere la stessa fede … Quando si vivono queste situazioni si capisce veramente che non si è da soli, si è in tanti.

D. – Delle parole del Papa, cosa ti ha colpito in particolare? Cosa conserverai nel tuo cuore?

R. – Il fatto che lui incoraggi sempre i giovani a fare di più.

R. – Il fatto che la libertà non è fare ciò che vogliamo, ma fare ciò che fa bene agli altri, e anche a noi stessi.

R. – Che noi ragazzi dobbiamo testimoniare e condividere la nostra fede perché saremo noi, in futuro, a doverla trasmettere e fare capire che è bello essere cristiani.

D. – Il Papa vi ha detto pure che un giovane che non sogna è un giovane già vecchio. Allora in che modo sognano oggi, i giovani?

R. – Penso che i tanti giovani che sono qui dimostrano il fatto che sognano bene e che hanno dei sogni nel cassetto che non sono futili ma sono profondi.

R. – I giovani sicuramente sognano un mondo migliore: c’è tanto lavoro da fare, sicuramente; non bisogna mai perdere la speranza. Il Papa questi temi li ha fatti suoi: di speranza, di un mondo migliore e di non dimenticarsi di chi ha più bisogno di una mano.

D. – Il Papa ha detto anche che la felicità non è una “App”: in che modo si risponde a questa sua provocazione?

R. – Non è una “App”, bisogna viverla e soprattutto non è uno strumento ma bisogna viverla con il cuore.

R. – Secondo me, la felicità è la meta che devono seguire questi giovani per trovare il loro senso del perché il Signore li ha pensati e li vuole felici.








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