Una Giornata di preghiera per la pace è stata indetta dalla Conferenza episcopale del Mozambico (Cem) per domenica 22 maggio, festa della Santissima Trinità. La decisione dei presuli è stata resa nota nel comunicato finale dell’Assemblea plenaria, svoltasi in questi giorni. Nel documento, i vescovi chiedono anche che le collette raccolte il 22 maggio siano devolute alla Caritas, affinché aiuti la popolazione.
Grave crisi politica devasta il Paese
Da diverso tempo, infatti, il Paese si trova in una situazione difficile a causa di
una grave crisi politica che vede contrapposti il Frelimo, l’attuale partito al potere,
e la Renamo, ovvero l’ex movimento di guerriglia divenuto il principale partito d’opposizione.
A causa dei combattimenti tra i due schieramenti, molti abitanti del Mozambico si
sono rifugiati nel confinante Malawi. “Rinnoviamo la nostra solidarietà a tutte le
persone del Mozambico che continuano a soffrire a causa di questo clima di guerra
– scrivono i vescovi nella loro nota – Come Chiesa, non siamo legati ad alcun partito
politico, ma siamo in favore delle persone, specialmente di quelle più povere, le
più colpite da questa guerra assurda”.
Cercare insieme la via della pace
Ribadendo, quindi, la loro volontà di “cercare insieme la via della pace”, i vescovi
chiedono insistentemente il cessate-il-fuoco e un “dialogo efficace” tra le parti,
che “coinvolga anche la società” civile. In quest’ottica, il governo e l’opposizione
vengono spronati a “mettere in atto misure concrete” per porre fine alle ostilità
e permettere, così, la ripresa della vita normale nel Paese”, ormai “semi-paralizato”.
Un Paese semi-paralizzato
Drammatica, infatti, la situazione dello sviluppo locale ricordata dalla Cem: “Nessun
investimento, nessun aiuto da altri Paesi, indebolimento costante del turismo, mancanza
di sicurezza negli spostamenti, 36mila bambini e giovani senza accesso allo studio,
11mila mozambicani rifugiati in Malawi, crollo dell’economia”. “Dove vogliamo arrivare?”
è l’inquietante domanda posta dai presuli.
Mai più la guerra! Lavoriamo per la pace!
Dialogo e riconciliazione nazionale, dunque, sono gli strumenti richiamati dalla
Chiesa per promuovere la pace, con l’auspicio che venga messo davvero in atto l’accordo
generale di pace siglato a Roma nel 1992 tra il governo di Maputo ed i ribelli della
Resistenza nazionale mozambicana. “Le guerre del passato sono costate la vita ad oltre
un milione di abitanti – scrivono i presuli – Mai più la guerra! In nome di Dio, lavoriamo
per la pace!”. Infine, la Cem affida la popolazione alla Vergine Maria, Regina della
pace. (I.P.)
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