Alla vigilia della Pasqua ortodossa, il 30 aprile, si terrà in tutte le parrocchie ortodosse in Russia una raccolta di firme per la difesa dell’embrione e per il divieto di aborto. Secondo quanto riporta Interfax, l’iniziativa è appoggiata dal confessore del Patriarca di Mosca, lo starec Ilya (Nozdrin) ed è promossa dal movimento “Per la vita”, che conta di raccogliere in ogni parrocchia diverse migliaia di firme. Il giorno della vigilia di Pasqua - riferisce l'agenzia AsiaNews - le chiese saranno piene di fedeli che arrivano per la tradizionale consacrazione di dolci e uova. “Per ora abbiamo raccolto 200mila firme, ma il nostro obiettivo è arrivare a un milione”, ha detto lo starec Ilya. L’appello a cancellare l’aborto dalla lista di pratiche coperte dal sistema sanitario pubblico, è stato sostenuto più volte dallo stesso Patriarca Kirill.
La Russia è tra i primi Paesi al mondo per percentuali di aborti
Numerose donne partoriscono e abbandonano il figlio direttamente all’ospedale. Fino
a due anni fa, per la Russia si parlava di ‘coma demografico’, dal 2014 la situazione
sembra essere flebilmente migliorata. Lo Stato ha realizzato una serie di provvedimenti
che stimolano i genitori ad avere più di un figlio. Tra questi, il programma del
“capitale materno” che prevede un sussidio una tantum per la nascita del secondo e
dei successivi figli. Nella sua politica per la ripresa demografica, il governo conta
molto sull’appoggio della Chiesa ortodossa che gestisce 29 Centri di crisi per le
donne incinte e le madri single con bambini. L’anno scorso, oltre 5.500 donne hanno
ricevuto in questi Centri qualche tipo di assistenza.
Dopo il crollo dell’Urss il calo demografico è diventato inarrestabile
L’Unione sovietica è stato il primo Paese nel 1920 a legalizzare l’aborto, bandito
di nuovo da Stalin (dal 1936 fino alla sua morte nel 1954) interessato a incentivare
le nascite. Allo stesso scopo, il Partito comunista ha poi elargito riconoscimenti
e denaro alle coppie più prolifiche, ma subito dopo il crollo dell’Urss il calo demografico
è diventato inarrestabile: dal 1992 al 2008 la popolazione è scesa di oltre 12 milioni
di individui fino a circa 143 milioni. Le Nazioni Unite prevedono che per il 2050
la Russia perderà un quinto della sua popolazione, arrivando a 116 milioni. Il fenomeno
è dovuto a una dieta alimentare povera che provoca problemi di cuore, all’alto tasso
di alcolismo tra gli uomini, alla diffusione dell’Hiv/Aids e all’elevato numero di
morti violente. (N.A.)
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