2016-04-25 14:22:00

Allarme Sud Sudan. Mons. Lukudu: stiamo morendo di fame


In Sud Sudan, si è pregato per la pace in tutte le parrocchie. Nel Paese non cessano le violenze e la situazione umanitaria è drammatica. L’iniziativa – che si è tenuta alla vigilia del possibile e annunciato ritorno a Juba del capo dei ribelli Machar – è stata promossa da mons. Paulino Lukudu Loro, arcivescovo della capitale sud sudanese. Valentina Onori lo ha intervistato:

R. – Sono stati tre giorni di preghiera speciale per la pace del Sud Sudan: questo era previsto per l’arrivo del vicepresidente Riek Machar. L’arrivo di quest’uomo aveva messo paura alla gente e noi abbiamo voluto fare questa preghiera per calmare la situazione.

D. – La gente come ha reagito?

R. – La gente ha un po’ di paura, perché non si sa che cosa abbia in cuore quest’uomo e nemmeno cosa abbia nel cuore il governo. La gente è rimasta calma, anche se Riek Machar non è arrivato fino a questo momento.

D. – Com’è la situazione umanitaria a Juba?

R. – Non si sa cosa potrebbe capitare. Come Chiesa, certo nella situazione del Paese non c’è solo la Chiesa cattolica, ma formiamo la Chiesa ecumenica: noi siamo sempre insieme per poi aiutare anche gli altri. Sembra che la gente non riesca a capire il perché di questa situazione nel governo.

D. – Perché questo accordo tra il governo e il capo dei ribelli, Machar, fatica ad essere rispettato?

R. – Ci sono degli accordi. Di fatto, stanno seguendo gli accordi che loro stessi hanno fatto a febbraio e a marzo. In questa situazione sembra che tutti e due – sia la parte del governo sia la parte di Riek Machar – abbiano paura di se stessi. Chi soffre siamo noi, povera gente del Paese, con questa paura, con la mancanza di generi di prima necessità, la gente soffre, muore: noi stiamo morendo di fame, di tante sofferenze a causa di questa situazione. E’ un tormento per la gente in tutto il Paese, specialmente a Juba, dove siamo noi.








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