2016-04-26 13:11:00

Cala l'aspettativa di vita degli italiani, poca prevenzione


Cala seppur di poco l’aspettativa di vita degli italiani. E’ uno dei dati contenuti nel Rapporto "Osservasalute", sul sistema sanitario nazionale, presentato oggi a Roma. Gli stili di vita in generale migliorano ma preoccupa l’aumento di persone in sovrappeso. Alessandro Guarasci:

E’ un campanello d’allarme. Per la prima volta nella storia d'Italia l'aspettativa di vita degli italiani è in calo. Nel 2015 è stata di 80,1 anni per gli uomini e di 84,7 anni per le donne. Nel 2014, invece, andava un po’ meglio: 80,3 anni per gli uomini e 85,0 anni per le donne. L'andamento ha riguardato tutte le regioni. Di chi è la colpa? Si fa poca prevenzione, meno che negli altri Paesi europei, ovvero solo il 4,1% della spesa. Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità:

“Questo significa che, di fatto, i fattori di rischio non vengono contrastati e, quindi, in certe regioni aumentano i bevitori, aumentano i fumatori, aumentano coloro che sono sovrappeso e obesi per eccessiva alimentazione e scarsa attività fisica. Questo comincia a manifestarsi, perché, di fatto, questi fattori di rischio sono responsabili dell’86% delle malattie degli italiani”.

Calano i fumatori, ma sono ancora quasi il 20% della popolazione, e aumentano coloro che fanno sport, a oggi il 23% degli italiani. Ma quello che preoccupa è la crescita di coloro che sono in sovrappeso. In questa condizione è un terzo degli italiani. E poi c’è quanto si investe per la sanità: 1.817 euro pro capite, il valore più basso dei paesi Ocse. Ancora Ricciardi:

“Risparmiare per evitare gli sprechi e incrementare i finanziamenti - non di molto, ma di quel quanto che ci servirebbe per esempio a stabilizzare il personale oppure a investire in tecnologie - sarebbe qualcosa che veramente metterebbe in sicurezza il servizio sanitario nazionale”.

Per lo meno, però, è calato il debito delle Regioni in questo settore.








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