2016-04-26 13:06:00

Padre Lombardi: il mio ricordo di Papa Wemba, voce dell’Africa


Un grande musicista che ha messo i suoi talenti al servizio della sua Africa. Il mondo della musica e non solo piange la scomparsa prematura di Papa Wemba, icona musicale africana, definito il “re della rumba congolese”. L’artista è morto domenica scorsa all’età di 66 anni, proprio mentre si esibiva in un evento culturale in Costa d’Avorio. Cristiano impegnato, Papa Wemba trasformò in musica il messaggio che Benedetto XVI voleva offrire all’Africa con il Sinodo continentale. Ecco il ricordo che ne dà il direttore della Sala Stampa Vaticana, padre Federico Lombardi, al microfono di padre Jean Pierre Bodjoko:

R. – Ho un ricordo molto bello, molto piacevole, amichevole e direi anche di gratitudine vera per lui perché ha collaborato con noi durante belle iniziative che abbiamo fatto insieme ai programmi per l’Africa della Radio Vaticana nel contesto dell’ultimo Sinodo continentale dei vescovi per l’Africa. Era un Sinodo, come forse si ricorderà, dedicato al tema “Giustizia, pace e riconciliazione”. Noi siamo convinti che per far passare un messaggio per il popolo africano non basta un lungo documento, molto bello, articolato e dei grandi discorsi; ci vuole una canzone, ci vogliono delle canzoni che facciano passare un messaggio che poi rimane spontaneamente nella memoria e nel cuore, che si ricanta dentro di sé per la strada. Abbiamo cercato degli artisti africani che avessero la sensibilità di tradurre in canzoni questo messaggio della pace, della riconciliazione e della giustizia anche in modo semplicissimo. Papa Wemba ha risposto con molta disponibilità, quindi è venuto per un concerto che abbiamo preparato qui all’Auditorium della Conciliazione – era pieno di gente, c’erano quasi tutti i vescovi partecipanti al Sinodo africano, una serata bellissima – e molto probabilmente era l’artista africano principale che ha preso parte a questo concerto cantando, mettendo a disposizione generosamente la sua presenza e la sua arte molto spontanea.

D.- Dopo il concerto, anche un cd…

R.- Continuando sulla stessa linea, abbiamo preparato un cd che si chiama “Africa Tenda Amani” che in swahili vuol dire “Pace e riconciliazione”. Questo cd contiene canzoni fatte da Papa Wemba e da altri artisti africani sempre sui temi del sinodo e l’abbiamo mandato a tutte le diocesi africane proprio come strumento per far passare nella vita, attraverso il canto, il messaggio della pace e della riconciliazione. Infine, ha preso parte ad un concerto che abbiamo organizzato a Cotonou la sera in cui arrivava Benedetto XVI in Benin per promulgare, per pubblicare e diffondere il documento “Africae Munus”, quello che portava il messaggio del sinodo in Africa. Quindi tre grandi e belle iniziative, tutte con un certo filone: portare attraverso la canzone il messaggio della pace, della riconciliazione per il popolo africano. Un artista molto noto, molto amato dalla gente; era certamente un testimonial particolarmente efficace per questa iniziativa. Poi abbiamo avuto anche naturalmente la possibilità di fargli incontrare, insieme a sua moglie, il Santo Padre in occasione di un udienza. Mi ricordo la sua gioia per questo incontro che fu sostanzialmente il grande “compenso” che noi demmo per la sua partecipazione, generosa e disponibile, alla nostra iniziativa. Lo ricordo come una persona molto amabile, affabile, semplice, cordiale che sembrava veramente contenta di mettere a disposizione la sua arte di un grande ideale al servizio della Chiesa.

D. - Di Papa Wemba ricorderemo sempre che ha fatto questo servizio come cristiano. La sua voce, soprattutto per gli africani, era importante per dare modo di ascoltare in mondo più semplice i temi della giustizia, della riconciliazione a coloro che non sanno leggere …

R. - Certamente.  Credo che questa valga un po’ in tutte le culture. Le forme per far passare efficacemente un messaggio sono molte e la musica, come vediamo ad esempio per i giovani, è particolarmente importante. Ma nella cultura africana una musica che diventa ritmo, che si fonde veramente con la vita, è estremamente importante; credo sia più efficace per far passare in profondità un messaggio di una parola scritta e concettualmente articolata, anche se l’una e l’altra sono necessarie.








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