2016-04-27 19:08:00

Austria: misure drastiche al Brennero per respingere migranti. Contro regole europee


Sconcerto in Italia per le misure annunciate dall’Austria in tema di immigrazione al confine con il Brennero: previsti controlli su strade e treni e, se necessario, anche una rete alla frontiera. A sostegno di una politica di chiusura verso l’esterno, il Parlamento di Vienna ha inoltre approvato - con soli 4 voti contrari - una legge che limita il diritto d’asilo. Disappunto e incredulità del primo ministro italiano, Renzi. Il servizio di Roberta Gisotti

 

250 poliziotti austriaci saranno stanziati al Brennero per operare controlli su treni e strade e se fosse necessario saranno inviati anche soldati e sarà pure stesa una rete di 370 metri, per arginare ondate migratorie dall’Italia. Ad annunciare le drastiche misure è stato il capo della Polizia tirolese Helmut Tomac, spiegando che l’utilizzo della barriera fisica dipenderà dalla “collaborazione dell’Italia” e che l’Austria “non intende isolarsi ma incanalare gli eventuali flussi di migranti”. In realtà Vienna non prevede alcun centro di accoglienza: “i richiedenti asilo – ha riferito  Tomac - saranno portati in centri ad Innsbruck e dintorni, mentre quelli non aventi diritto saranno riconsegnati all’Italia che dovrà farsi carico della loro assistenza”. “Chiudere il Brennero - ha commentato il primo ministro Renzi - è sfacciatamente contro le regole europee, oltre che contro la storia, contro la logica e contro il futuro”. Gli ha fatto eco il ministro degli Esteri Gentiloni, “siamo ancora lungi da un’invasione” per giustificare la chiusura del Brennero. Così anche conferma Christopher Hein, portavoce del Consiglio italiano per i rifugiati: 

R. – E’ una chiara violazione delle regole del Trattato di Schengen, in cui la sospensione dell’effetto -  quindi l’abolizione dei controlli alle frontiere interne in zona europea - si può fare soltanto per motivi gravi e straordinari di sicurezza nazionale o di ordine pubblico;  e viene chiaramente detto anche dalla giurisprudenza che anche un maggior afflusso di migranti o richiedenti asilo non rappresenta, di per sé, una minaccia per l’ordine pubblico e la sicurezza. Peraltro questo afflusso non esiste: praticamente non ci sono grandi movimenti in queste ultime settimane e in questi ultimi giorni dall’Italia, attraverso il Brennero, verso l’Austria. Quindi è una misura assolutamente fuori dalla normativa comunitaria e contraria allo spirito di solidarietà intraeuropea, consacrato anche dal Trattato di Lisbona. Al di là di tutto questo è una misura assolutamente inutile, perché chi vuole arrivare come rifugiato dove lo aspettano familiari, amici e la sua stessa comunità, con o senza poliziotti austriaci al Valico del Brennero, lo farà: ci sono altri modi per entrare in un altro Paese. Figuriamoci poi per persone che hanno fatto 3 mila chilometri nel deserto del Sahara, che hanno rischiato la loro vita nel Mediterraneo, se si lasciano scoraggiare da questi ridicoli controlli alla frontiera. Però l’effetto è disastroso! Il Brennero non è un qualunque valico europeo: il Brennero è un simbolo dell’unità europea, è un simbolo del collegamento tra il Nord e il Sud dell’Europa da secoli. E’ un atto assolutamente irresponsabile, che si spiega solo attraverso motivi politici, di fronte al risultato nel primo turno delle elezioni presidenziali in Austria.

D. – L’Austria ha chiarito di non prevedere alcun centro di accoglienza…

R. – C’è una direttiva dell’Unione Europea riguardo proprio all’accoglienza dei richiedenti asilo: una direttiva obbligatoria per tutti gli Stati membri. Quindi c’è il dovere di accogliere il richiedente asilo in centri non chiusi, ma aperti. Inoltre abbiamo un sistema di attribuzione di responsabilità per i rifugiati all’interno della normativa comunitaria.

D. – Quindi l’Austria rischia sanzioni, sanzioni europee, sanzioni internazionali e dell’Onu…

R. – L’Onu non può decretare sanzioni, mentre l’Unione Europea sì, attraverso la Corte di Giustizia dell’Unione Europea a Lussemburgo. Questo, però, richiede una denuncia da parte della Commissione Europea. Mi auguro che, se davvero l’Austria metterà in atto questi annunci, la Commissione Europea prenda veramente questa decisione - come previsto dal Trattato di Lisbona - e porti la causa alla Corte di Giustizia. 

 

 








All the contents on this site are copyrighted ©.