“Svuotare e aggirare il diritto di asilo significa mettere in discussione i valori sui quali ci fondiamo. L’Austria ha accolto nel 2015 quasi 90.000 persone: ciò è stato possibile soprattutto grazie all’aiuto della società civile. Questo però non può essere per l’Austria la giustificazione per ignorare, in un’Europa comune, la propria responsabilità nei confronti di persone in cerca di protezione”. È la presa di posizione di Bernd Wachter, segretario generale della Caritas austriaca, dopo l’approvazione, ieri pomeriggio, della legge che limita in modo drastico il diritto di asilo.
Chiudere le frontiere costerà all'Austria una perdita di 210 milioni di
euro annui
Il provvedimento - riporta l'agenzia Sir - pone limiti ai ricongiungimenti familiari
e permette di indire lo stato di necessità con la conseguenza di sospendere il diritto
di asilo. Il segretario generale della Caritas interviene quindi sul ripristino delle
frontiere. “Rendere impermeabili i confini attorno all’Austria – afferma – comporta
una chiusura nell’ambito europeo su diversi piani. Non solo per quanto riguarda la
solidarietà nell’emergenza profughi, che può essere affrontata solo insieme. Anche
sul piano economico in questo modo l’Austria si mette fuori gioco: attraverso i controlli
di frontiera, secondo l’Istituto di ricerca economica Leibniz, ci saranno perdite
fino a 210 milioni di euro annui per il nostro Paese”. (R.P.)
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