2016-04-28 12:46:00

Riapre la Galleria delle Carte Geografiche dei Musei Vaticani


Riapre dopo quattro anni di lavori la Galleria della Carte Geografiche ai Musei Vaticani. Un percorso unico che attraverso oltre 30 mappe murali mostra l’Italia come appariva alla fine del Cinquecento. Il restauro, finanziato dalla sezione californiana dei Patrons of the Arts, è stato realizzato con tecniche innovative dai laboratori dei Musei. Il servizio di Michele Raviart:

L’Italia che si svela ai visitatori dei Musei Vaticani, nel percorso che li conduce alla Cappella Sistina, è una distesa verde di boschi e colline, in cui ogni città, paese e borgo trova la sua ordinata collocazione, in un panorama sorprendente per dettagli e impatto visivo. Nei 1200 metri quadrati della Galleria della Carte Geografiche, la maggior parte delle quali dipinte a secco, c’è l’idea di Papa Gregorio XIII di essere all’altezza dei grandi Pontefici del Rinascimento, come spiega il direttore dei Musei Vaticani Antonio Paolucci:

“Il Papa di allora, Gregorio XIII Boncompagni, ha voluto poter visitare l’Italia senza uscire dai Palazzi apostolici. Camminava per 120 metri e vedeva, a destra e a sinistra, da una parte le Regioni d’Italia che guardano il Mare Adriatico, e dall’altra quelle che guardano il Tirreno. Il progettista di tutto questo, il grande geografo, cosmografo e cartografo Ignazio Danti, diceva che camminare qui, al centro di questo corridoio, è come camminare sulla vetta degli Appennini”.

Realizzata in poco più di due anni, tra il 1580 e il 1581, la Galleria è stata dipinta dai paesaggisti fiamminghi Matthjis e Paul Bril e dagli italiani Gerolamo Muziano e Cesare Nebbia. Divise per regioni, le mappe mostrano le piante dettagliate delle città più importanti, oltre ai porti di Genova, Venezia, Ancona e Civitavecchia, per un’idea d’Italia unita che per certi versi anticipa quella risorgimentale. Ancora Antonio Paolucci:

“L’idealità dell’Italia è che è unita: questo è il pensiero del Papa nell’anno 1581; unita non dalla politica, perché l’Italia dell’epoca non era ancora un’unità politica, ma unita dalla storia, la cultura, la lingua e la religione. Bisogna guardare anche la volta: cosa c’è nella volta? Ci sono i Santi delle varie Regioni italiane: la Madonna di Loreto per le Marche; Sant’Ambrogio per Milano; San Marco per Venezia. È come dire che l’Italia del Papa - questo “giardino della Chiesa” - è protetto e vigilato dai suoi Santi”.

I lavori di recupero sono stati eseguiti da un gruppo di venti restauratori, che hanno riportato la galleria ai suoi colori originali. Ingiallite dalla colla applicata negli interventi precedenti, le carte sono state trattate con una sostanza ricavata dall’alga giapponese Funori, in genere utilizzata per ripulire la carta. Un estratto particolarmente costoso – 100 euro al grammo – che è stato ricavato dalle alghe direttamente dal Laboratorio di diagnostica dei Musei Vaticani. Francesco Prantera, responsabile dei restauri:

“Ciò che più è importante in questo lavoro è stata la restituzione cromatica: riuscire a togliere questo aspetto torbido che avevano le carte geografiche, dovuto all’alterazione delle colle che erano state soprammesse, e il plasticismo delle superfici, quasi come se fossero un 3D: un 3D però di 430 anni fa”.








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