2016-04-30 09:12:00

Bolivia: polizia contro protesta disabili. Condanna della Chiesa


La Segreteria generale della Conferenza episcopale boliviana ha condannato la violenza usata contro le persone diversamente abili che lo scorso mercoledì, 27 aprile, hanno manifestato di fronte alla sede di governo chiedendo migliori condizioni di vita nella loro difficile situazione. In un comunicato dal titolo “Segni di disumanità”, i vescovi affermano: “Denunciamo e condanniamo energicamente l’uso spropositato e non necessario della forza contro questi nostri fratelli che esigono solo di essere ascoltati e assisiti nella loro situazione di svantaggio sociale” .

Gas lacrimogeni contro i disabili
Ieri, il segretario generale dell’episcopato, mons. Aurelio Pesoa, ha letto il comunicato nel quale la Chiesa ha condannato l’uso di “sostanze chimiche” da parte delle forze di sicurezza dello Stato contro i manifestanti disabili. “Questo è un segno di insensibilità e di mancanza di umanità – si legge nel comunicato – e non possiamo tacere di fronte a tale violazione dei diritti umani”. Mons. Pesoa ha aggiunto che queste azioni, così come la costruzione di recinzioni di metallo intorno ad una piazza pubblica, rispecchiano un’immagine di autoritarismo e di chiusura che non permette un vero incontro con la società.

Indignazione e vergogna per questi atti
Il comunicato dei vescovi afferma che “la cittadinanza boliviana e l’insieme della società provano indignazione e vergogna per questi atti che descrivono piuttosto male i valori umani della nostra vita e della nostra fede cristiana”. Infine, l’episcopato lancia un appello ad aprire un dialogo fraterno e costruttivo che porti a soluzioni giuste e in particolare, “che migliorino la precaria situazione di vita delle persone disabili nel Paese”.

Oltre 35 giorni di marcia per l’aumento della pensione
È stato un vero shock, per la società boliviana, vedere scene raccapriccianti di persone, adulti e bambini, in sedie a rotelle, con bastoni e protesi di ogni genere, che tentano di scappare dal lancio di gas lacrimogeni e dalle recinzioni metalliche. Dopo 35 giorni di marcia, anche per più di 350 chilometri, assieme a familiari e accompagnatori, la carovana con centinaia di disabili provenienti di ogni parte del Paese è arrivata in città per chiedere l’aumento della pensione di disabilità. Il presidente Evo Morales – quel giorno di visita in Ecuador per portare aiuti ai terremotati – aveva già rifiutato l’aumento richiesto dai manifestanti di 500 bolivianos mensili (72 dollari circa) contro i 1.000 bolivianos (143 dollari circa) che attualmente ricevono. Nonostante i diversi incontri tra i rappresentanti dei disabili e il governo, il dialogo è ancora bloccato. (A cura di Alina Tufani)








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