2016-05-02 10:45:00

“Arts for the blind”, l'Ara Pacis fruibile per gli ipovedenti


L’Ara Pacis accessibile in modo permanente ai non vedenti e ipovedenti in versione polisensoriale. E’ questo il Progetto “Arts for the blind” della Sifi, azienda italiana del settore oftalmico. Il presidente, Fabrizio Chines, ne spiega il funzionamento al microfono di Maria Cristina Montagnaro:

R. – L’esperienza visiva viene tradotta in una esperienza audio-tattile guidata: Un ipovedente o un non vedente può, attraverso una tecnologia particolare, scoprire su un modello in scala ridotta i particolari di un’opera d’arte, ed ascoltare un audioguida specifica all’oggetto o alla porzione di oggetto che tocca con il dito.

D. – Quindi, non si tratta di toccare propriamente l’opera d’arte, ma una riproduzione…

R. – In questo caso, dipenderà molto dall’implementazione del progetto di ricerca. Abbiamo avuto la disponibilità per parte del direttore del Museo di poter rendere disponibile agli ipovedenti, nel caso specifico dell’Ara Pacis, anche un’esperienza diretta sull’opera d’arte. Però, evidentemente questa non è una cosa che si può replicare dovunque, anche per la conservazione delle stesse opere d’arte.

D. – Questo percorso avviene grazie a una particolare tecnologia: ce la può spiegare meglio?

R. – La tecnologia è stata inventata da una "start-up" veneziana attraverso l’impiego di tecnologie identificazione a radio-frequenza. Essa permette di abbinare una prossimità fisica, di un anello che si mette intorno al dito della persona ipovedente o non vedente, con dei sensori che sono localizzati nel modello: quindi, nella riproduzione su scala ridotta, piuttosto che sulla stessa opera d’arte.

D. – Che cosa chiedete alle istituzioni?

R. – Chiediamo di dedicare una parte degli investimenti oggi destinati alle disabilità motorie anche a quelle visive. Con un senso di responsabilità sociale abbiamo voluto dare un finanziamento e un supporto a questa tecnologia innovativa e ci auguriamo che progressivamente essa venga estesa a tutti i monumenti che caratterizzano il nostro Paese, che non è secondo a nessuno per numero e qualità delle opere d’arte.

D. – Quando inizierà questo progetto?

R. – Il progetto è appena iniziato e se ne prevede la conclusione entro il primo trimestre del 2016: in primavera 2016 sarà sicuramente operativo al Museo dell’Ara Pacis per l’appunto. Un ringraziamento ai patrocinatori dell’iniziativa: ovvero lo Iapb (International Association For the Prevention of Blindness); l’Unione Italiana Ciechi di Milano e la Società Oftalmologica Italiana.








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