Il cardinale Cláudio Hummes, presidente della Commissione episcopale per l’Amazzonia, ha appena compiuto un viaggio nell'isola brasiliana di Marajó, situata alla foce del Rio delle Amazzoni. Una realtà difficile, dove povertà e abusi, soprattutto ai danni dei più puiccoli, sono all'ordine del giorno. Per questo è stato accolto con grande soddisfazione l'appello-denuncia lanciato domenica scorsa dal Papa al Regina Caeli contro le violenze sui bambini. Ma ascoltiamo il cardinale Hummes al microfono di Cristiane Murray:
R. – C’è questo grande flagello dell’abuso sessuale sui minori, sui bambini, nei barconi che passano per i grandi fiumi, dove la gente è molto povera e, dall’altra parte, un’impunità totale, che è qualcosa di intollerabile, qualcosa che non si può veramente accettare in nessuna forma. E’ inaccettabile! Il Papa ha parlato di questo e noi ne siamo molto contenti, perché qui rafforza tutto il lavoro fatto dalla Chiesa contro questa piaga. E’ veramente un flagello. La Chiesa lì è sul posto, soprattutto mons. Azcona, vescovo di Marajó, che soffre delle persecuzioni a causa di questo e di altro. Persecuzioni e persino minacce di morte. Lui è sotto la protezione ufficiale dello Stato, perché è stato minacciato di morte a causa della sua lotta contro tutte queste miserie. Siamo, allora, molto contenti e grati al Papa, per questo intervento, per queste parole che lui ha pronunciato domenica, dicendo che è una vera tragedia che non può essere tollerata in nessuna forma e che quelli che sono coinvolti, i criminali, devono essere puniti severamente. Questa impunità, infatti, che tante volte si vede, non può essere accettata. Siamo, allora, davvero molto contenti di queste parole del Papa di domenica scorsa.
D. – Come presidente della Commissione episcopale per l’Amazzonia e come presidente della Rete ecclesiale panamazzonica, lei viaggia molto in quella regione e ha visitato più di 30 diocesi negli ultimi tempi. In genere, informa Papa Francesco su queste visite e su queste realtà...
R. – Senz’altro. Sì, noi lo informiamo. Gli ho fatto un breve rapporto anche su Marajó e lui lo ha ricevuto.
D. – E’ consapevole di questa realtà anche in Brasile, quindi…
R. – Senz’altro. Sì, lui è informato e accompagna tutto questo. Ne era a conoscenza anche prima di essere Papa, perché conosce le situazioni dell’America Latina e questi problemi sono presenti già da tanto tempo.
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