“Lodiamo i suoi sforzi per combattere Boko Haram e la corruzione. Auspichiamo che giustizia sia fatta secondo la legge, senza che ci siano isole d’impunità” ha affermato mons. Ignatius Ayau Kaigama, arcivescovo di Jos e presidente della Conferenza episcopale della Nigeria, nel suo discorso in occasione della visita dei vescovi al Presidente nigeriano Muhammud Buhari, effettuata lunedì scorso.
Boko Haram e corruzione: due mostri che destabilizzano la Nigeria
Riferendosi a Boko Haram e alla corruzione, mons. Kaigama li ha definiti “due mostri
che minacciano di destabilizzare la Nigeria e di distruggere la crescita e lo sviluppo
della nazione”. Nel suo discorso, il cui testo è stato ripreso dall’agenzia Fides,
l’arcivescovo di Jos sottolinea gli sforzi della Chiesa cattolica per portare aiuto
alle popolazioni costrette alla fuga dalle violenze della setta islamista. “In particolare
- ha ricordato - i vescovi di Maiduguri e di Yola, come quelli di altre parti del
Paese, hanno ospitato un gran numero di sfollati interni. La Caritas nigeriana ha
inviato una delegazione in Camerun con una significativa quantità di aiuti per soccorrere
migliaia di nigeriani che si sono rifugiati in quel Paese”
Attacchi armati e massacri sono diventati una minaccia nazionale
Il presidente della Conferenza episcopale ha poi citato i recenti massacri negli Stati
del sud, come quelli avvenuti ad Agatu e Nimbo, attribuiti ai pastori Fulani, che
sarebbero responsabili anche del fallito agguato all’automobile su cui viaggiava il
card. John Olorunfemi Onaiyekan, arcivescovo di Abuja. Secondo mons. Kaigama occorre
fornire aiuto sia ai pastori in difficoltà per i cambiamenti climatici che agli agricoltori,
anche per creare un’economia meno dipendente dal petrolio, ma allo stesso tempo afferma
che “gli attacchi armati e i massacri sono diventati una minaccia nazionale, al punto
che si dovrebbe considerarli come un’insorgenza e trattarli come tale”.
I vescovi hanno chiesto il rispetto della libertà religiosa
Mons. Kaigama ha infine lamentato la mancanza di supporto dello Stato alle scuole
cattoliche, definite “scuole missionarie”, perché forniscono un’educazione di qualità
a tutti coloro che la chiedono, senza discriminazioni, e le enormi difficoltà per
costruire luoghi di culto cristiani nelle università federali negli Stati del Nord,
a maggioranza musulmana, così come nuove chiese nelle stesse aree. “Le chiediamo di
spingere i governi di quegli Stati a far rispettare la libertà di religione inscritta
nella nostra Costituzione” ha chiesto mons. Kaigama al Capo dello Stato. (L.M.)
All the contents on this site are copyrighted ©. |