“Prendiamoci cura della nostra casa comune”: è questa l’esortazione dei religiosi del Sud Sudan che, in questi giorni, si sono riuniti a Juba per tenere un seminario incentrato sull’Enciclica “Laudato si’” di Papa Francesco e sulle sue implicazioni nel mondo di oggi. Oltre cinquecento i partecipanti al convegno che, al termine dei lavori, hanno diffuso un comunicato.
Segnali preoccupanti per l’ecologia del Sud Sudan
“Mentre il Paese sta cercando di uscire dalla violenza, dalla morte e dalla distruzione
della guerra civile implementando la pace – si legge nella nota – siamo chiamati a
superare le nostre paure e a non perdere la speranza”, “leggendo i segni dei tempi”
e “interagendo con tutti gli uomini di buona volontà per vivere la chiamata universale
ad essere co-creatori del mondo in cui abitiamo”. Poi, i religiosi fanno una disamina
puntuale dei “segnali preoccupanti” che si riscontrano in Sud Sudan: l’inquinamento
delle acque, delle terre e dell’aria; la deforestazione selvaggia; il pascolo intensivo;
la desertificazione; lo sfruttamento del petrolio che comporta un ulteriore inquinamento.
Agire con giustizia nei confronti del pianeta e dell’umanità
Non solo: i religiosi notano “una rottura nei rapporti fondamentali che ci rendono
uomini e donne creati ad immagine e somiglianza di Dio”, perché “nei lunghi anni di
guerra siamo diventati come Caino che ha ucciso suo fratello”. Inoltre – evidenziano
i religiosi – è andata perduta “la relazione tra gli uomini e Dio, Colui che ha affidato
loro il suo Creato affinché lo amministrassero”. Ma così, trasformandosi in “padrona
del Creato”, l’umanità “ha messo in pericolo la sua casa ed ha perso di vista il bene
comune, a causa di avidità e sete di potere”. Di qui, l’invito dei partecipanti al
convegno ad “agire con giustizia, amare con tenerezza e camminare umilmente con Dio”,
dando priorità “nelle parrocchie e nelle scuole”, alla “educazione dei giovani ed
alla formazione di leader”.
La radio, strumento privilegiato per diffondere il messaggio della Laudato
si’
“Come Chiesa – sottolineano i religiosi – sentiamo il bisogno di essere una voce profetica
nei confronti di coloro che sono responsabili delle decisioni in campo politico attraverso
il nostro impegno per la giustizia, la pace, la salvaguardia del Creato e la riconciliazione”.
Poi, i firmatari informano che “usando i mass-media, in particolare la radio”, verrà
diffuso il messaggio della “Laudato si’” in tutte le comunità religiose, così da “sensibilizzare
le persone sull’importanza di piantare alberi, mantenere l’ambiente pulito, migliorare
le pratiche agricole”.
Cambiare stile di vita
Infine, i religiosi lanciano un appello a tutte le persone di buona volontà, affinché
facciano “una riflessione personale sul proprio stile di vita, in spirito di auto-critica
e con disponibilità al cambiamento, consapevoli del fatto che le risorse a disposizione
sono limitate” e che “la spiritualità deve essere tradotta in azioni concrete”. “La
preoccupazione per questo pianeta – conclude la nota – non ci tolga mai la gioia della
speranza”. (A cura di Isabella Piro)
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