“Il Signore ci consola. Tutti siamo chiamati a consolare i nostri fratelli, testimoniando che solo Dio può eliminare le cause dei drammi”. E’ quanto scrive Papa Francesco in un tweet pubblicato stamani sull’account Twitter @Pontifex a poche ore dalla Veglia di preghiera “per asciugare le lacrime” che il Pontefice presiederà stasera nella Basilica petrina a partire dalle 18. Nell’occasione, sarà esposto in San Pietro il reliquario della Madonna delle Lacrime di Siracusa. Il servizio di Alessandro Gisotti:
Asciugare le lacrime di chi soffre, affidarle come un dono al Signore, l’unico che può davvero trasformare il pianto in gioia. Con questo spirito, stasera, Francesco celebrerà in San Pietro una Veglia di preghiera che avrà come cuore la consolazione degli afflitti, una delle 7 opere di misericordia spirituale, che il Papa invita a compiere soprattutto in questo Giubileo straordinario.
In preghiera per chi soffre, dai bambini alle vittime della guerra
Durante la Veglia si pregherà per i “bambini abusati” e per i giovani “ai quali è
tolta l’infanzia”, per le vittime di guerra e del terrorismo. Si pregherà per quelli
che soffrono nel corpo, per coloro che sono incarcerati ingiustamente e per quanti
sono abbandonati e dimenticati. Non mancheranno preghiere per le famiglie che hanno
perso un figlio, per chi ha perso la casa o il lavoro. E ancora, si pregherà per quanti
sono torturati, schiavizzati e perseguitati. Nell’occasione della Veglia, in Basilica,
sarà esposto alla venerazione dei fedeli il reliquario della Madonna delle lacrime
di Siracusa, legato al fenomeno prodigioso accaduto nel 1953 nella casa di una giovane
coppia di sposi dove un quadretto di gesso raffigurante la Madonna versò lacrime umane.
Testimonianze di sofferenza durante la Veglia
Momento forte della Veglia, le testimonianze toccanti di sofferenza da parte di una
famiglia sconvolta dal dramma del suicidio di un figlio, un rifugiato politico pakistano
perseguitato per la sua fede cristiana e un uomo che da giovane aveva smarrito il
senso della vita e l’ha ritrovato grazie alla fede della madre e del fratello gemello.
Durante la celebrazione il Papa farà distribuire ai presenti, come simbolo di conforto
e speranza, l’Agnus Dei, un oggetto antichissimo di devozione da lui benedetto,
usato in particolare durante gli Anni giubilari. Si tratta di un oggetto realizzato
con cera bianca in forma di un ovale che reca da una lato l’impronta dell’Agnello
Pasquale e dall’altro il logo del Giubileo della Misericordia.
Il Papa donerà l’Agnus Dei a dieci persone, in rappresentanza di chi soffre
A ricevere l’Agnus Dei direttamente dalle mani del Papa saranno 10 persone
in rappresentanza di tutti coloro che portano sulle spalle storie umane di grande
sofferenza. Tra questi, la presidente dell’associazione “Figli nel Cielo” e dell’associazione
“Vittime della Strada”, un giovane diacono rwandese che ha perso molti dei suoi familiari
durante il genocidio del 1994. Ancora un uomo vittima del gioco d’azzardo e un ex
senzatetto. Sono storie, sottolinea un comunicato del dicastero per la Nuova Evangelizzazione,
di drammi “ma anche di rinascite, a partire proprio da quelle lacrime che, cadute
nel terreno del dolore, si sono impastate con la fede e hanno trasformato deserti
in giardini di speranza”.
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