2016-05-05 14:30:00

Vescovi Madagascar: allarme per violenze e povertà nel Paese


È un forte allarme quello lanciato dai vescovi del Madagascar, riuniti in Assemblea nei giorni scorsi ad Antanimena, nel comunicato diffuso al termine dei lavori. “Le menzogne ed i furti sono arrivati fino ai vertici dello Stato – scrivono i presuli – Anche la sovranità nazionale è stata messa in vendita”. Di qui, la denuncia del “clima di violenza e povertà in cui è precipitata la società”, mentre “la popolazione viene lasciata abbandonata a se stessa e la violenza, le rapine e le esecuzioni sono ormai quotidiane tra i malgasci”.
 
Ricchezze naturali sfruttate illegalmente

​Mettendo, quindi, in evidenza l’incapacità dei dirigenti di risolvere i problemi che attanagliano sempre più il Paese, la Chiesa del Madagascar punta il dito contro la corruzione che si riscontra nella gestione degli affari nazionali: “Le ricchezza naturali – si legge nella nota – vengono sfruttate in modo abusivo, basti citare l’utilizzo illegale del legno di rosa, dell’oro e delle pietre preziose”. Il tutto grazie al fatto che “alcune leggi specifiche non sono state ancora attuate, creando così confusione nella gestione delle risorse naturali”. Non solo: anche “il diritto ed i valori della società malgascia vengono abusati e svenduti” in cambio di denaro, concludono i vescovi, mentre “la popolazione viene nutrita di menzogne”.

No alla cultura della corruzione
Da ricordare che le difficoltà del Paese e soprattutto la piaga della corruzione erano già state denunciate dai vescovi malgasci in un messaggio diffuso esattamente un anno fa: in esso, i presuli parlavano di “una vera cultura della corruzione” e puntavano il dito contro i brogli elettorali e l’uso, in politica, di dossier illegali, basati spesso su menzogne, per mettere agli arresti “coloro che cercano di resistere, fieri della loro libertà”, rendendo così “invisibile” “l’autorità dello Stato”. (I.P.)








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