2016-05-09 15:17:00

Ciclismo: passione che va salvata dal doping


Un francobollo per il Centro Sportivo Italiano 

Il CSI festeggia i suoi 110 anni di storia con un francobollo celebrativo emesso da Poste italiane. Il francobollo, del valore facciale di 0,95 euro in circolazione dal 6 maggio scorso, rappresenta una pista di atletica con, sullo sfondo, la Basilica di San Pietro. Per Massimo Achini, presidente nazionale del CSI, il francobollo è qualcosa che "resta nella storia italiana e che testimonia in modo chiaro la dignità, l'importanza e la concretezza dell'impegno educativo di milioni di cittadini che in questi 110 anni hanno realizzato, nelle piccole società sportive di oratorio, di quartiere, di parrocchia qualche cosa di bello". "Non si sono accontentati, infatti, di vincere campionati o partite, ma hanno pensato ad educare i giovani attraverso lo sport. Il grande sogno era proprio un francobollo che celebrasse tutto ciò". 

Il Giro d'Italia 2016

Dopo il prologo all'estero, in Olanda, martedì 10 maggio il Giro torna sulle strade italiane da Catanzaro a Praia a Mare. Un percorso di oltre 3mila e 400 km che quest'anno attraverserà per una settimana i passi delle Dolomiti. La partenza dell'attesa e storica corsa ciclistica, che terminerà il 29 maggio, ha visto l'uscita nelle librerie italiane del libro "Bestie da vittoria" (Piemme), scritto dall'ex ciclista Danilo Di Luca, vincitore del Giro d'Italia 2007, poi squalificato a vita per doping. 

Ciclismo e doping

Scrive l'ex ciclista Di Luca: "Sono stanco della solitudine, della menzogna di nascondermi. L'ambiente non ti obbliga a doparti, ti sollecita. Il campione crea un indotto che dà da mangiare a un sacco di famiglie". "L'assunzione di sostanze illegali porta alla menzogna. Mentiamo alla famiglia, alle mogli, ai giornalisti, ai massaggiatori, ai meccanici, perfino ai nostri colleghi". Per Carlo Nesti, giornalista e scrittore, è la storia di tanti ed è la storia di Marco Pantani. Quando penso a Pantani, penso a un ciclista forte e costretto a fare quelle cose di cui si parla nel libro e quando voleva parlare è finito in un modo misterioso. Ma certo, non posso permettermi di dire che è stato ucciso, la verità spetta infatti alla Magistratura in tutto e per tutto". "Devo però dire che il ciclismo è uno sport fantastico, con la folla ad un centimetro dal corridore sulle strade, ma purtroppo il doping è il mostro che sta rovinando tutto, anche perchè il doping viaggia più in fretta dell'antidoping. Credo che il primo espediente poteva essere quello di rendere molto più corte le tappe del giro per sostenere la fatica, ma non si è mai fatto niente". 

Sport senza Frontiere

Con noi, Alessandro Tappa, presidente di 'Sport senza Frontiere ONLUS' che aiuta giovani emarginati, italiani e stranieri, ad integrarsi nella società italiana, con esperienze anche all'estero, grazie all'attività sportiva. 








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