2016-05-10 13:59:00

Elezione Duterte. Vescovi Filippine: politica sia al servizio dei più deboli


“Alzatevi, andiamo!”: si apre con questo versetto tratto dal Vangelo di Matteo la dichiarazione che la Conferenza episcopale delle Filippine ha rilasciato dopo le elezioni presidenziali che hanno visto la vittoria di Rodrigo Duterte, sindaco di Davao e noto per il pugno duro contro criminalità e corruzione. Ribadendo che non intendono “interferire in politica”, né “aspirare” ad alcun incarico, i presuli sottolineano tuttavia che, in quanto discepoli di Cristo, non possono non ricordare ai cattolici “quale tipo di fedeltà, in tutte le cose, inclusa la vita politica, Egli richieda”.

Dio chiama al servizio dei deboli e disagiati
A coloro che sono stati votati, i vescovi filippini assicurano quindi la loro preghiera “principalmente per la saggezza, affinché possano discernere la volontà di Dio per il popolo ed abbiano il coraggio di fare ciò che Egli indica”. “Il merito della vostra vittoria elettorale – continuano i presuli – non va né alla fama, né alla popolarità, bensì a Dio che vi ha chiamati al servizio ed alla cura dei più deboli e più disagiati” nella società.

Allarme per sfruttamento donne e bambini. Non dimenticare poveri e indigeni
In particolare, la Chiesa di Manila richiama l’attenzione su donne e bambini, la cui cura “non può essere rinviata”, perché si trovano “in situazioni di sfruttamento”. Centrale anche il focus sui popoli indigeni “emarginati” e su una crescita economica che non ha ancora raggiunto valori significativi “per i filippini che vivono al di fuori delle aree urbane”. Agli sconfitti dal voto, invece, i vescovi ricordano che, “in quanto persone e figli di Dio”, essi sono “molto di più dell’incarico” al quale aspiravano. Invece di scoraggiarsi, allora, essi dovrebbero sfidare se stessi per comprendere “i tanti altri modi” esistenti “per contribuire alla costruzione del Regno di Dio”.

Collaborazione vigile della Chiesa
Dal suo canto, la Chiesa promette “una collaborazione vigile” con il governo. Solleticando quindi i fedeli “a lavorare con l’esecutivo per il bene di tutti”, la Conferenza episcopale filippina promette di continuare ad “essere vigilante” in modo da “insegnare, profetizzare, ammonire e correggere”, perché questa – concludono i vescovi – è “la nostra vocazione”. (A cura di Isabella Piro)








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