2016-05-11 08:35:00

Brasile, Il governo Roussef alla Corte Suprema contro impeachment


Il governo brasiliano della presidente Dilma Rousseff ha presentato ricorso alla Corte Suprema per fermare l'apertura della procedura di impeachment, che oggi si dovrebbe aprire in Senato dopo che la Camera aveva deciso la sospensione. Valentina Onori ha intervistato Gilberto Bonalumi consigliere scientifico dell’Istituto per gli studi di politica internazionale:

R. – Il conflitto istituzionale è già iniziato da tempo. Questa sorta di caos istituzionale è in campo ormai da alcuni mesi, nel senso che anche la motivazione dell’impeachment è ancora tutta da costruire in maniera credibile.

D. – Due giorni fa, l’annuncio che il voto del 17 aprile veniva annullato, poi è stato revocato. Come mai queste indecisioni?

R. – Come sempre, anche in situazioni come questa, si dà una spiegazione sul piano della debolezza politica, perché Dilma non è Lula.

D. – Quindi, è un fatto di debolezza politica del governo?

R. – Questa debolezza politica è nata fin dal risultato elettorale, è una debolezza nella gestione di questa seconda presidenza di Dilma, nata già nella lettura delle ultime elezioni presidenziali. In questi ultimi anni i cinesi ha smesso di camminare per quelle terre. Quindi, una Cina per una serie di ragioni meno presente, la diminuzione delle materie prime e così via, ha ridotto le entrate. Questo, allora, si è riversato sull’economia brasiliana e si è riversato su tutte quelle politiche sociali che indubbiamente Lula aveva fatto. Prendere 40 milioni di persone, infatti, e tirarle fuori dalla povertà più assoluta, determinare qualcosa come 30 milioni di persone appartenenti alla classe media, cioè gente che potenzialmente, finalmente, poteva acquistare un televisore, un frigorifero, magari iniziare ad avere qualche soldo per mandare i figli alle scuole superiori, tutto questo è stato in un certo senso frenato. Aggiungi poi un quadro di corruzione, su cui tutti si sono soffermati, sulla stampa e così via, in più, un Paese grande come il Brasile, in cui si sono formati qualcosa come 28 partiti, che sono spesso partiti dei singoli Stati... Ma quando si fa un partito dello Stato di Bahia, in qualche misura diventa un tuo interlocutore con cui devi mediare, devi accettare dei compromessi. Tutte queste cose messe insieme, quindi, creano una crisi economica e politica incredibile.

D. – E se intervenisse il Tribunale supremo federale?

R. – La scelta finale è del Senato, che però per dare una garanzia di trasparenza è presieduto non dal presidente del Senato, ma dal Tribunale federale. L’ultima fase, cioè, che mette fuori gioco la Dilma, che per otto anni non può far più niente politicamente e istituzionalmente, è quella del Senato, che però è presieduto dal presidente del Supremo tribunale federale.

 








All the contents on this site are copyrighted ©.