2016-05-12 14:24:00

Brasile, sì a impeachment Rousseff. Vescovo Rio: si pensi alla gente


In Brasile, il Senato ha approvato  il processo di impeachment della presidente Dilma Rousseff con 55 voi favorevoli e 22 contrari. Ora la presidente sarà sospesa per 6  mesi. L'accusa per la Roussef è quella di aver manipolato i conti pubblici per nascondere il disavanzo di bilancio. Tra 180 giorni, dopo aver ascoltato le sue tesi difensive, il Senato voterà ancora e questa volta sarà necessaria la maggioranza dei 2/3 dei senatori affinché sia effettivamente destituita. In attesa del giudizio della Suprema Corte, i poteri saranno assunti dal vice presidente Michel Temer, anch’egli coinvolto in alcuno scandali di corruzione.  La Rousseff  parla di “golpe moderno”, affermando che mancanza i presupposti necessari per avvalorare l'impeachment. E molti costituzionalisti sono dalla sua parte. I vescovi esortano a vivere pacificamente questa difficile crisi. Ascoltiamo il cardinale arcivescovo di Rio de Janeiro, Orani João Tempesta, al microfono di Silvonei Protz:

R. – Il mio primo pensiero è che dobbiamo vivere nella pace, e nella pace sociale. E che ci sia rispetto da parte di tutte le parti della Repubblica, tanto delle forze dell’opposizione quanto del governo di adesso, affinché queste possano pensare a come far andare avanti il nostro Paese, per il bene sociale e per il futuro della nostra patria.

D. – Come segue la Chiesa questo momento?

R. – Con la preghiera. Preghiamo per questo momento difficile che stiamo vivendo. E allo stesso tempo vogliamo guardare con fiducia e speranza al futuro. Preghiamo affinché non avvenga più nessuna violenza e affinché ci sia la pace sociale in tutto il Paese. E che anche l’opposizione si assuma la responsabilità di operare per il meglio del nostro Paese.

D. – C’è pericolo di manifestazioni anche per le strade, anche violente sia di una parte che dell’altra?

R. – Questo sì, è sempre possibile. Ma quello che noi vogliamo chiedere a tutti è che si tengano manifestazioni pacifiche, per la costruzione della pace e anche per il futuro del nostro Paese: tutti noi vogliamo ricominciare ad impegnarci per il suo sviluppo.

D. – Cosa si aspetta lei da questo nuovo governo che adesso, almeno per 180 giorni, guiderà il Brasile?

R. – Che pensi al popolo e al bene sociale, che si possa occupare di coloro che non stanno bene per fare nient’altro che il bene del popolo.

D. – Lei due settimane fa, quando è venuto a Roma, ha chiesto al Santo Padre di pregare per il Brasile. In quest’ultimo mercoledì il Santo Padre, parlando ai pellegrini brasiliani, ha toccato anche questo punto: la preghiera per questo momento che vive il Brasile…

R. – S ì, è così. Quando sono venuto a Roma ho chiesto al Santo Padre di pregare per il nostro Paese. E il Santo Padre ha detto che sta pregando, che segue con molta attenzione ed è molto preoccupato per quello che sta succedendo in Brasile. Il Santo Padre è molto vicino a tutti noi brasiliani. Lui conosce benissimo il Brasile: è stato anche a Rio de Janeiro in occasione della Gmg. E ha detto che in questo momento pregherà anche di più per noi per questo momento difficile che sta vivendo il Brasile.








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