2016-05-12 19:20:00

Brasile: la Roussef sospesa dalla presidenza. L’interim aTemer


Brasile. Dilma  Rousseff ha lasciato il palazzo di Planalto dopo la sospensione dalla presidenza per 180 giorni, decisa dal Senato, per difendersi nel processo di impeachment a suo carico. Al termine dei sei mesi, l'Aula tornerà ad esprimersi con un verdetto definitivo. Le accuse contro la Roussef si basano su presunte  irregolarità con cui il suo governo avrebbe coperto ampi buchi nel bilancio 2014-2015. “E’ un vero golpe”, afferma la donna . L’ex alleato di governo, Michel Temer, ha già assunto l’interim della presidenza.  Il servizio di Debora Donnini:

Una decisione che divide, con scontri nelle strade fra i sostenitori della Roussef e la polizia . Il voto definitivo si attende entro 6 mesi ma  tutto lascia credere che la sua carriera politica termini qui: per il verdetto conclusivo sono necessari i due terzi, cioè 54 senatori, ma  oggi 55 hanno già votato a favore contro 22. Al voto si è arrivati dopo un lunghissimo dibattito parlamentare di 22 ore. La Roussef si difende: “Posso aver commesso errori, ma mai crimini”. Il suo governo è accusato di aver coperto ampi buchi di bilancio. Molti senatori hanno però votato contro la Roussef per il caso Petrobras, la compagnia petrolifera coinvolta in uno scandalo di tangenti. Scandalo che ha investito il mentore di Dilma, l’ex presidente Lula da lei nominato ministro della Casa civile per garantirgli l’immunità: nomina poi sospesa. La Rousseff è stata intanto sostituita dal vice-presidente Michel Temer, che ha ridotto il numero dei dicasteri da 32 a 23 e nominato ministro delle Finanze Henrique Meirelles, ex numero “uno” della Banca centrale, convinto assertore delle politiche monetarie ortodosse, molto ben visto dagli investitori stranieri. Jose Serra, ex governatore di San Paolo, è invece il nuovo ministro degli Esteri. Ma gli scandali toccano anche il leader dell’opposizione Aecio Neves, uno dei principali sostenitori dell’impeachment per la Roussef:  Neves è sospettato di corruzione nell’ambito del caso Petrobras. “Preghiamo per questo momento difficile”, dice intanto il cardinale arcivescovo di Rio de Janeiro, Orani João Tempesta “affinché non avvenga più nessuna violenza e affinché ci sia la pace sociale in tutto il Paese”. 

 I vescovi esortano a vivere pacificamente questa difficile crisi. Ascoltiamo il cardinale arcivescovo di Rio de Janeiro, Orani João Tempesta, al microfono di Silvonei Protz:

   

R. – Il mio primo pensiero è che dobbiamo vivere nella pace, e nella pace sociale. E che ci sia rispetto da parte di tutte le parti della Repubblica, tanto delle forze dell’opposizione quanto del governo di adesso, affinché queste possano pensare a come far andare avanti il nostro Paese, per il bene sociale e per il futuro della nostra patria.

D. – Come segue la Chiesa questo momento?

R. – Con la preghiera. Preghiamo per questo momento difficile che stiamo vivendo. E allo stesso tempo vogliamo guardare con fiducia e speranza al futuro. Preghiamo affinché non avvenga più nessuna violenza e affinché ci sia la pace sociale in tutto il Paese. E che anche l’opposizione si assuma la responsabilità di operare per il meglio del nostro Paese.

D. – C’è pericolo di manifestazioni anche per le strade, anche violente sia di una parte che dell’altra?

R. – Questo sì, è sempre possibile. Ma quello che noi vogliamo chiedere a tutti è che si tengano manifestazioni pacifiche, per la costruzione della pace e anche per il futuro del nostro Paese: tutti noi vogliamo ricominciare ad impegnarci per il suo sviluppo.

D. – Cosa si aspetta lei da questo nuovo governo che adesso, almeno per 180 giorni, guiderà il Brasile?

R. – Che pensi al popolo e al bene sociale, che si possa occupare di coloro che non stanno bene per fare nient’altro che il bene del popolo.

D. – Lei due settimane fa, quando è venuto a Roma, ha chiesto al Santo Padre di pregare per il Brasile. In quest’ultimo mercoledì il Santo Padre, parlando ai pellegrini brasiliani, ha toccato anche questo punto: la preghiera per questo momento che vive il Brasile…

R. – S ì, è così. Quando sono venuto a Roma ho chiesto al Santo Padre di pregare per il nostro Paese. E il Santo Padre ha detto che sta pregando, che segue con molta attenzione ed è molto preoccupato per quello che sta succedendo in Brasile. Il Santo Padre è molto vicino a tutti noi brasiliani. Lui conosce benissimo il Brasile: è stato anche a Rio de Janeiro in occasione della Gmg. E ha detto che in questo momento pregherà anche di più per noi per questo momento difficile che sta vivendo il Brasile.

E in Brasile la difficile situazione politica rischia di avere forti ripercussioni sociali sulla popolazione sempre più polarizzata. Il presidente ad interim, Temer, eredita un paese in grave crisi economica. Valentina Onori ne ha parlato con Lucia Capuzzi, giornalista di Avvenire:








All the contents on this site are copyrighted ©.