2016-05-16 13:37:00

Governo della Colombia: amnistia per bambini soldato delle Farc


Potranno godere dell’amnistia e saranno considerati come vittime di guerra i bambini soldato sotto i 15 anni che ancora vivono nei campi Farc in Colombia. Lo ha reso noto il governo di Bogotà che - mentre oggi ha annunciato “il più grande sequestro di droga della storia”, con 8 tonnellate di cocaina confiscate ad un’organizzazione criminale pressi del confine con Panama - porta avanti a Cuba i negoziati di pace coi ribelli del Fronte Armato Rivoluzionario. Il movimento guerrigliero ha accettato di collaborare a identificare i minori e organizzare la loro uscita dalle proprie fila. L'Onu e altre agenzie umanitarie internazionali sono state invitate a sovrintendere al rientro dei giovani nella società. Le Farc non hanno comunicato la cifra esatta dei ragazzi, annunciando però a breve la consegna alle autorità di un primo gruppo di 21 minori. Giada Aquilino ne ha parlato con Gianni La Bella, docente di Storia contemporanea all’Università di Modena e Reggio Emilia, che per la comunità di Sant’Egidio segue i negoziati di pace tra governo colombiano e movimenti guerriglieri:

R. – Una stima esatta non si ha: non l’ha il governo e, probabilmente, neanche gli stessi dirigenti delle Farc che in questo momento sono a L’Avana. L’accordo rappresenta un punto molto importante e si inserisce nell’attuale momento di crisi che il negoziato sta vivendo, per una forte opposizione che purtroppo si sta consolidando all’interno del Paese: quindi è un aspetto molto importante che può ridare voce e velocità alla trattativa. I bambini fino a 14 anni non saranno considerati penalmente responsabili degli atti che sono stati compiuti: qui c’è un problema tecnico, con una discussione che si è protratta per molto tempo, perché il governo aveva chiesto di prendere in considerazione la soglia dei 18 anni, ma le Farc considerano l’età adulta i 16. Questa intesa comunque dà la possibilità anche di rilanciare il negoziato in senso ampio e di rimettere in primo piano una delle questioni più tragiche, che è stato appunto il coinvolgimento dei bambini in questo conflitto.

D. – Come le Farc hanno utilizzato i bambini soldato?

R. – Innanzitutto c’è un problema di reclutamento, perché i bambini soldato coinvolti dalle Farc sono a volte figli di genitori che sono stati uccisi, quindi sono soli. Sono stati utilizzati come messaggeri, in attività di sussistenza e anche - probabilmente - in una serie di casi nell’ambito di veri e propri conflitti.

D. – I bambini fino a 14 anni saranno considerati vittime. Ma quest’accordo prevede anche un punto per i ragazzi tra i 14 e i 18 anni: ci saranno i benefici dell’indulto. Che vuol dire?

R. – Sì, ci saranno i benefici dell’indulto. Questa è tutta una casistica che si sta scrivendo esattamente ora e che si inserisce all’interno del più generale processo teso a stabilire i percorsi di questa giustizia “transizionale”: a seconda del reato che è stato commesso, dalle condizioni e da una serie di altri fattori, ci saranno delle modalità di pena molto diverse, ma che tenderanno tutte a incanalarsi lungo il percorso delle disposizioni alternative.

D. – Come verranno reinseriti nella società?

R. – Attraverso un programma, che per ora è stato espresso con la disponibilità da parte del Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia, perché appunto alcuni di questi bambini il più delle volte sono in condizioni di perdita di famiglia: quindi bisognerà trovare delle strutture che li accolgano, bisognerà trovare delle organizzazioni che siano disponibili a farsene carico. E’ dunque un accordo importante dal punto di vista giuridico, che dovrà trovare una sua realizzazione pratica attraverso una serie di misure che saranno messe in campo appena l’accordo generale verrà firmato.

D. – Fin qui abbiamo parlato dei negoziati in corso con le Farc. A che punto è invece il negoziato con l’altra guerriglia?

R. – Il negoziato con l’Esercito di Liberazione Nazionale, l’altra guerriglia colombiana che ha deciso di aprire ufficialmente il negoziato di pace con il governo, si terrà in Ecuador. Ma in questo momento è in fase di “stand-by”, perché il governo colombiano deve decidere tecnicamente la sede ufficiale del negoziato, che potrà essere Quito, che potrà essere Guayaquil… Nell’ultimo incontro, che le due delegazioni hanno avuto circa un paio di mesi fa a Caracas, sono state stabilite un’agenda dei colloqui ed anche una procedura con cui tali incontri si svolgeranno. Devono però essere ancora definiti gli attori internazionali che dovranno affiancare il processo di pace come Paesi non tanto mediatori ma accompagnatori del processo di pace.








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