2016-05-16 14:10:00

La Lega Calcio di B regala uno stadio all'isola di Lampedusa


Un Ponte per Lampedusa 

"Si tratta di un progetto emozionante, spiega Andrea Abodi, presidente delal Lega Nazionale Professionisti di Serie B, perchè realizzare un piccolo stadio, non è solo un campo di calcio ma uno stadio, in quel lembo di terra italiana così lontana da noi ma invece così vicina, ed aver chiamato il progetto in tempi non sospetti 'Un ponte per Lampedusa' ,con tutto ciò che è avvenuto dopo grazie al Papa, nel tentativo di far capire l'esigenza di costruire ponti e non muri, ecco tutto questo, rende ancora più emozionante l'iniziativa". "Certamente per i residenti di Lampedusa, a partire dai ragazzi delle scuole, certamente per la comunità che ha dato più di quello che ha ricevuto. Ma è anche un'opportunità per chi passerà da Lampedusa, penso ai migranti del Centro di accoglienza. Noi lo abbiamo pensato soprattutto per testimoniare la sensibilità del mondo del calcio, che non sempre si contraddistingue per questo tipo di progetti, verso una comunità che ci sta insegnando molte cose sul versante dell'umanità e della semplicità del rapporto con gli altri".

Uno stadio pubblico

"Entro il 2017, continua Abodi a 'Non Solo Sport' della Radio Vaticana, contiamo di inaugurarlo e sarebbe fantastico poterlo fare con la presenza del Santo Padre. Comunque, l'impegno che ci siamo assunti è quello di iniziare i lavori entro la fine dell'anno ed è bello poter pensare che sia una struttura pubblica. Che sia, da un punto di vista ambientale, sostenibile e compatibile. Che il campo sia in erba soprattutto naturale, per la quale abbiamo trovato una collaborazione con l'Università di Torino e il Politecnico di Milano: una combinazione che consente una forte base di erba naturale". "Avremo tutte le caratteristiche di uno stadio, con una tribuna coperta di 500 posti, e l'impianto avrà molto fotovoltaico che lo renderà autonomo dal punto di vista energetico. Sarà bellissimo anche l'apertura del cantiere, segno della nostra vita che è un cantiere sempre aperto. Insomma, tanti  fattori positivi e sarà un piacere inaugurarlo presto. Abbiamo già il progetto preliminare, il piano di fattibilità, che abbiamo presentato al Comune di Lampedusa e Linosa. C'è una comunità che freme perchè è un segnale anche di rispetto per tutta quella gente, da parte nostra". 

Uno stadio per tutti

"Per i migranti ma anche e soprattutto per la popolazione dell'isola". "Ci siamo assunti anche l'impegno, prosegue il presidente della Lega B Abodi, che per 5 stagioni adotteremo la squadra giovanile dilettantistica dell'isola per consentirle di fare il Campionato federale che le è escluso perchè Lampedusa è lontana ed i costi per loro, che una settimana sì e una no dovrebbero poi prendere gli aerei, sono impossibili da sostenere. Poter quindi garantire  anche una continuità sportiva di confronto con gli altri ragazzi è un impegno importante". "E poi un altro impegno significativo è che lo stadio diventerà un luogo non solo per l'attività sportiva ma anche per la cultura e la formazione sportiva, perchè tutti quelli che frequenteranno lo stadio di Lampedusa avranno, da parte nostra, il sostegno necessario per far crescere la sensibilità e la cultura delle regole dello sport".

Minacce terroristiche allo sport

"Si spiega con il fatto che la pratica sportiva, il calcio, sono profonsdamente immersi nell'umanità che talvolta è perduta, dispersa o comunque negata". "Quindi dobbiamo confrontarci con le miserie umane. Ma la nostra forza sta nel fatto che lo sport non deve essere solo un fatto convegnistico, un'enunciazione di principi, ma cercare di far prevalere il senso puro dello sport, della lealtà, dfella correttezza, che non è semplice. E' facile pronunciare queste parole, meno interpretarle nella vita quotidiana".

Il bilancio finale del Campionato di serie B

"Il nostro campionato, conclude Abodi, sta dimostrando in questi anni che vince la competizione chi lo merita al netto degli errori di tutti, dirigenti, calciatori, dirigenti e arbitri. L'errore umano, da limitare, fa infatti parte del gioco". "Quando un campionato come il nostro, che apre le porte alla serie A, che è stato vinto dal Carpi, dal Frosinone, dal Crotone, è la testimionianza che siamo custoditi del valore e del merito sportivo perchè nulla può essere condizionato dalle dimensioni. Per noi conta il peso specifico, la validità e la ricchezza. Spesso i grandi progetti si trovano nelle piccole comunità dove non si perde la semplicità e l'umanità delle quali abbiamo comunque bisogno". 

Lo sport 'oppio dei popoli'

Con noi, Carlo Nesti, giornalista e scrittore. Ieri l'evacuazione dei tifosi del Man.City con canti e cori contro il Califfato per un falso allarme bomba. Il calcio è contestato dall'Is perchè distoglie la popolazione dalla causa jihadista: è 'l'oppio dei popoli'. Il caso di Baghdad, dove sono morte 12 persone, tifosi iracheni del Real Madrid in un bar, riconosciuto dalla società spagnola come ritrovo ufficiale dei suoi tifosi, significa che l'Is vuole combattere il calcio e lo sport. E quanto è più grande l'evento, tanto più dobbiamo, tragicamente, preoccuparci". 








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