Il rispetto della vita umana dal concepimento e fino alla morte naturale è uno degli aspetti che identificano gli africani: ad affermarlo, nei giorni scorsi, è stato mons. Emmanuel Badejo, vescovo di Oyo, in Nigeria. Il presule è stato ospite, nel Regno Unito, di una serie di incontri pro-vita organizzati dalla Società per la tutela dei nascituri (Society for the Protection of the Unborn Children), organismo molto noto nel settore e che, ad aprile dello scorso anno, è stata ospite, in Nigeria, di una conferenza dei vescovi locali sul tema della vita e della famiglia.
Cultura della famiglia in Africa è sotto attacco
Mons. Badejo si è, quindi, soffermato sulla questione della contraccezione e dell’aborto,
ribadendo che ridurre i problemi dell’Africa solo alla sfera della sessualità è segno
“sia di ignoranza che di mancanza di rispetto per i valori propri del continente”.
Un atteggiamento sbagliato dovuto, ha spiegato il presule, ad “una convinzione errata
ed al presupposto che l’Africa sia sovrappopolata e che quindi occorrano strategie
contrarie alla vita”. Ma questo “è un attacco diretto” alla cultura della famiglia
che in Africa è particolarmente sentita, ha spiegato il vescovo.
Lottare contro corruzione e imperialismo culturale
Al contrario, ha sottolineato, “solo una buona amministrazione, una buona assistenza
sanitaria, una buona politica ed una buona educazione che permetta ai Paesi africani
di liberarsi dalla corruzione possono risolvere i problemi sociali del continente”.
Di qui, l’appello del presule a lottare contro “l’invasione aggressiva di una certa
cultura della morte” che promuove la contraccezione, l’aborto, il divorzio per “minare
la fede ed i valori nei Paesi in via di sviluppo”. In un certo senso, ha ribadito
il vescovo di Oyo, è come se l’Africa stesse vivendo “un imperialismo culturale” imposto
dall’esterno e ciò è “irrispettoso ed immorale”, soprattutto quando gli aiuti internazionali
per il continente vengono legati all’accettazione di leggi contrarie alla cultura
locale.
Sensibilizzare i giovani sui temi della vita
Parlando, poi, delle attività pro-vita in Nigeria, mons. Badejo si è soffermato sulla
necessità di accrescere la consapevolezza dei giovani sull’argomento: un compito portato
avanti grazie all’aiuto di molti sacerdoti e che viene apprezzato anche “dagli esponenti
musulmani del Paese”, attenti alla tutela della famiglia. Non solo: la Provincia ecclesiastica
di Ibadan sta preparando la pubblicazione di alcuni volumi sulla catechesi per la
vita e la famiglia: “L'idea – ha spiegato il presule - è quella di presentare l'insegnamento
della Chiesa sulla cultura della vita con un linguaggio accessibile alla nostra gente”.
La strategia “abc” contro l’Aids
Infine, a proposito della lotta all’Aids, mons. Badejo ha ricordato la strategia denominata
“ABC”, ovvero astinenza, fedeltà e preservativo (abstinencw, be faithful, condom),
ribadendo che “la Chiesa sta facendo molto per promuovere la A e la B”, che danno
ottimi risultati, mentre “il mondo occidentale investe denaro solo nella C”. “Essere
a favore della vita – ha concluso il vescovo nigeriano – significa dimostrare amore
per Dio e rispettare l’umanità”. (I.P.)
All the contents on this site are copyrighted ©. |