L’arcivescovo di Bogotá e presidente del Celam (Consiglio episcopale latinoamericano), card. Rubén Salazar Gomez, è intervenuto da Roma, dove si trova in questi giorni con la presidenza del Celam, per commentare l’accordo tra Governo colombiano e Farc grazie al quale i minori arruolati nelle fila della guerriglia cesseranno di essere combattenti e saranno coinvolti in programmi di reinserimento sociale. Il cardinale - riporta l'agenzia Sir - ha ricordato che la Chiesa appoggia sempre iniziative che permettano il reinserimento di chi abbandona le armi, “soprattutto se si tratta di bambini”.
La Chiesa sempre presente nel reinserimento dei guerriglieri
La Chiesa, dal canto suo, “è sempre stata presente in questo cammino” di reinserimento
di chi aveva partecipato alla guerriglia. “Esistono a questo proposito una serie di
iniziative, sia del Governo che della Chiesa che spesso si completano e si appoggiano
l’una con l’altra, per ottenere questo reinserimento, soprattutto se si tratta di
minori che nella maggior parte dei casi erano stati reclutati in maniera violenta
e per questo hanno necessità di un’attenzione particolare per tutti gli aspetti della
loro crescita”.
Il cardinale è fiducioso sulle trattative di pace
Allargando lo sguardo al complesso delle trattative di pace l’arcivescovo di Bogotá,
in un colloquio con l’agenzia Aciprensa, afferma: “Abbiamo vissuto per tanti anni
una situazione anormale, assurda, senza alcuna spiegazione. Ora c’è la possibilità
che la situazione cambi radicalmente” e che la guerriglia abbandoni l’idea d’imporre
le proprie idee con le armi, “convertendosi in un partito politico che entra nel gioco
democratico”. (R.P.)
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