2016-05-24 16:06:00

Siria, difficile immaginare un ritorno alla tregua nazionale


"Gli attentati nella regione costiera della Siria hanno una portata notevole per l’elevato bilancio di morti e feriti ma anche perché per la prima volta in maniera così drammatica hanno colpito questa zona". Il giornalista Lorenzo Trombetta, esperto dell'area, sottolinea come tradizionalmente sia considerata una roccaforte del clan al potere in Siria da circa mezzo secolo e come sia anche il luogo dove si trovano le pricipali basi militari russe. "Un attacco, dunque, con una forte valenza simbolica contro il governo siriano ma ancora di più contro gli aiuti russi in Siria".

"Sebbene nel mirino forse c’è la comunità alawita a cui appartiene la famiglia Assad, ricordiamoci che la maggior parte delle vittime di questi attacchi sono poveri civili e non necessariamente alawiti - precisa Trombetta - e che nelle regioni siriane meno colpite dalle repressioni russe e governative sono finiti moltissimi sfollati che trovano qui maggior sicurezza. La partita nella questione siriana sembra sempre meno in mano ai siriani e sempre più in mano a tanti attori esterni con un profilo internazionale molto spiccato". Quali reazioni politiche nel futuro? "Ci sarà sicuramente un inasprimento della violenza da parte del governo e della Russia che avrà più mano libera contro il terrorismo, ma dall’altra ci sarà una recrudescenza anche da parte dei gruppi estremisti finanziati da Arabia, Qatar e Turchia. Fino almeno alla fine del Ramadan sarà difficile immaginare un ritorno a una tregua nazionale o ad una ripresa dei colloqui di Ginevra".

La Chiesa austriaca saluta con favore il nuovo Presidente

"Bisogna ricomporre una società frantumata", così Erich Leitenberger, Portavoce del Consiglio Ecumenico delle Chiese in Austria, commenta l'elezione del verde Alexander Van der Bellen, definito dai leader cristiani del Paese "un uomo tranquillo e ponderato". La speranza da parte loro è "che in un prossimo futuro la posizione moderata prevarrà. Adesso che la campagna elettorale è finita - auspica Leitenberger - bisognerà risolvere il problema di ordine pratico dei profughi e ci auguriamo che si troveranno soluzioni che rispettino i diritti dell’uomo e le esigenze della gente e la tradizione austriaca. Vienna è nel centro del continente - conclude - ed ha una certa fama europea: dobbiamo dare un esempio con una risposta umana e cristiana".

 








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