2016-05-25 12:56:00

Papa: la preghiera è sempre efficace, ma non è bacchetta magica


Un cristiano non smetta mai di pregare, neanche nei momenti difficili, perché la fede si conserva mantenendo costante il rapporto con Dio, il quale non esaudisce le richieste con la “bacchetta magica”. È l’essenza della catechesi di Papa Francesco all’udienza generale in Piazza San Pietro, conclusa dall’invito a partecipare domani sera alla Messa e alla processione del Corpus Domini. Il servizio di Alessandro De Carolis:

Bussare al cuore di Dio “senza stancarsi mai”, sapendo che di lì il bene invocato arriverà non come un prodigio ma come dono, anche più largo di quello desiderato. Papa Francesco torna sul segreto della preghiera, “fonte di misericordia” e soprattutto, afferma, forza della fede, che si consolida proprio con il costante rivolgersi a Dio.

Preghiera che “importuna”
Per spiegare quanto nel rapporto tra Dio e l’uomo sia importante la perseveranza, Gesù racconta la parabola del giudice e della vedova. Il primo, “iniquo, senza scrupoli”, neanche verso il cielo. La seconda, donna sola e quindi praticamente invisibile alla legge dell’epoca – e, lascia intendere Francesco, non solo di quell’epoca:

“Una povera vedova, lì, sola, nessuno la difende, potevano ignorarla, anche non darle giustizia; così anche l’orfano, così lo straniero, il migrante. Lo stesso! A quel tempo era molto forte questo. Di fronte all’indifferenza del giudice, la vedova ricorre alla sua unica arma: continuare insistentemente a importunarlo (...) E proprio con questa perseveranza raggiunge lo scopo”.

Dio esaudisce con prontezza
La storia termina con il giudice che, sfinito dall’insistenza della vedova, le accorda ciò che chiede. In questo uomo di legge, rimarca il Papa, non c’è impulso di “misericordia” né voce della “coscienza”: agisce solo per spezzare quel continuo fastidio. Dunque, osserva Francesco, “se la vedova è riuscita a piegare il giudice disonesto con le sue richieste insistenti, quanto più farà Dio “che è Padre buono e giusto”. Ecco perché bisogna pregare senza stancarsi:

“Tutti proviamo momenti di stanchezza e di scoraggiamento, soprattutto quando la nostra preghiera sembra inefficace. Ma Gesù ci assicura: a differenza del giudice disonesto, Dio esaudisce prontamente i suoi figli, anche se ciò non significa che lo faccia nei tempi e nei modi che noi vorremmo. La preghiera non è una bacchetta magica! Non è una bacchetta magica! Essa aiuta a conservare la fede in Dio, e ad affidarci a Lui anche quando non ne comprendiamo la volontà”.

La preghiera “modella” ogni richiesta
Un esempio altissimo viene da Gesù e dalla sua preghiera carica d’angoscia nel Getsemani. Il Padre esaudisce la sua richiesta di salvarlo dalla morte, ma “la via percorsa per ottenerla – indica il Papa – è passata attraverso la morte stessa!”. Quel che conta, quindi, non sono i tempi e i modi con i quali Dio sceglie di ascoltare una supplica, bensì il rapporto che si instaura con Lui. Gesù, nell’Orto degli ulivi conclude la sua preghiera dicendo: “Non come voglio io, ma come vuoi tu”:

“L’oggetto della preghiera passa in secondo piano; ciò che importa prima di tutto è la relazione con il Padre. Ecco cosa fa la preghiera: trasforma il desiderio e lo modella secondo la volontà di Dio, qualunque essa sia, perché chi prega aspira prima di tutto all’unione con Dio Lui, che è Amore misericordioso”.

Stare in guardia
Francesco lascia l’ultima considerazione per la domanda, sul Vangelo senza risposta, con cui Gesù finisce la parabola: “Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?”:

“Con questa domanda siamo tutti messi in guardia: non dobbiamo desistere dalla preghiera anche se non è corrisposta. E’ la preghiera che conserva la fede, senza di essa la fede vacilla! Chiediamo al Signore una fede che si fa preghiera incessante, perseverante, come quella della vedova della parabola, una fede che si nutre del desiderio della sua venuta”.

Invito al Corpus Domini
Al termine dell’udienza generale, Francesco ha invitato “romani e pellegrini” a partecipare alle celebrazioni del Corpus Domini, che vedranno il Papa alle 19 in Piazza San Giovanni in Laterano per la celebrazione della Messa e la processione fino alla Basilica di Santa Maria Maggiore. Sarà, per Francesco, un “solenne atto pubblico di fede e di amore a Gesù realmente presente nell’Eucaristia”.








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