"Una piacevole sorpresa” che può contribuire “a sviluppare il desiderio di molti giapponesi di bandire le armi nucleari”: così mons. Tarcisio Isao Kikuchi, vescovo di Niigata, commenta la visita di Barack Obama nel Paese nipponico, in particolare ad Hiroshima.
Vera pace si raggiunge con esame di coscienza
“La vera pace – aggiunge mons. Isao – non può essere
raggiunta senza un vero e proprio esame di coscienza sulle responsabilità del passato”.
“Qualsiasi azione per un mondo senza armi nucleari è auspicabile e benvenuta – conclude
il presule – ma non si può andare avanti senza una riflessione matura sugli insegnamenti
che ci ha lasciato la seconda Guerra mondiale e sulle misure da adottare oggi, per
preservare la pace”.
Rinunciare alla guerra
Come è comprensibile, il tema del disarmo nucleare
sta particolarmente a cuore alla Chiesa cattolica giapponese: negli anni 1995, 2005
e 2015, in occasione rispettivamente del 50.mo, 60.mo e 70.mo anniversario del bombardamento
di Hiroshima e Nagasaki e della fine del secondo conflitto mondiale, i presuli nipponici
hanno costantemente ribadito il loro impegno non solo a favore della pace, ma anche
della rinuncia alla guerra. Più di recente, in un documento del 7 aprile scorso, i
vescovi hanno reiterato la loro posizione, denunciando l'entrata in vigore, il 29
marzo 2016, di due leggi che danno la possibilità, all'esercito giapponese, di sostenere
un alleato in difficoltà in un conflitto straniero. In tal modo, viene aggirato l'articolo
9 della Costituzione che vieta al Giappone l'uso della forza per risolvere le controversie
internazionali.
Riconciliarsi con la preghiera e non con
gli eserciti
“La sofferenza causata dalle armi nucleari va al di
là di ogni parola – hanno sottolineato i presuli - Facciamo in modo di non ripetere
quegli errori, ma piuttosto come cittadini del nostro tempo e come cristiani, pensiamo
seriamente a ciò a cui chiamati. Attraverso la preghiera, piuttosto che attraverso
le forze armate, andiamo avanti per costruire una pace basata sulla fiducia reciproca”.
(I.P.)
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