I vescovi degli Stati Uniti sono preoccupati dalle notizie sulla ripresa di nuove retate per l’espulsione di immigrati centroamericani, privi di documenti in regola per risiedere nel Paese. Le operazioni saranno condotte dall’Ufficio immigrazione e dogane (Immigration and Customs Enforcement -ICE) e prenderanno di mira soprattutto madri e bambini.
Provvedimenti di espulsione senza tutele
legali per gli immigrati
"Queste operazioni creano il panico nelle nostre parrocchie.
Nessuna persona, migrante o meno, dovrebbe aver paura di lasciare la sua casa per
frequentare la chiesa o la scuola. Nessuno dovrebbe temere di essere strappato via
dalla sua famiglia e tornare ad una situazione di pericolo", afferma in una nota mons.
Eusebio Elizondo, presidente della Commissione per le migrazioni della Conferenza
Episcopale degli Stati Uniti. Già lo scorso gennaio, il presule era intervenuto sulla
questione con una lettera al segretario della Sicurezza Nazionale (Dhs, Department
of Homeland Security), in cui denunciava la mancanza di tutele legali per gli stranieri
destinatari dei provvedimento di espulsione.
Un segno del fallimento delle politiche
migratorie negli USA
Dello stesso tenore il giudizio dell'arcivescovo di
Los Angeles, mons. José H. Gomez, noto per il suo attivo impegno a favore degli immigrati.
“Questi raid sono un altro deprimente segno delle fallimento delle politiche migratorie
in America”, ha dichiarato il presule. Mons. Elizondo e l'arcivescovo Gomez ricordano
all'Amministrazione americana che questo tipo di azioni costringono le famiglie a
vivere in una paura costante, cosa contraria ai valori americani e alla dignità donata
da Dio ad ogni persona umana. (L. Z.)
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