2016-05-29 09:00:00

Pakistan: legge sul divorzio evita conversione forzata all'Islam


In Pakistan, l’Alta corte di Lahore ha deciso di ripristinare la vecchia legge sul divorzio del 1869 che regolava i matrimoni cristiani prima della modifica effettuata nel 1981. La modifica introdotta sotto il regime militare dal generale Zia-ul-Haq, ammetteva il divorzio solo in caso di adulterio ed è stata a lungo criticata da organizzazioni cristiane, che lamentavano discriminazioni rispetto alla popolazione musulmana e chiedevano maggiori tutele per la minoranza cristiana in tema di matrimonio

Meno conversioni forzate all’Islam
“La possibilità di divorziare anche se non è stato commesso adulterio contribuirà a diminuire le conversioni forzate all’islam, un escamotage che le persone attuavano per poter essere sciolti dal primo matrimonio. Ora le conversioni, se avverranno, saranno autentiche e genuine”, spiega all’agenzia Asianews Cecil Shane Chaudhary, direttore esecutivo della Commissione nazionale Giustizia e pace della chiesa cattolica pakistana (Ncjp).

Non messa in discussione la sacralità dell’unione matrimoniale
Per diversi anni gli attivisti della Ncjp hanno denunciato le discriminazioni contenute nella legge del 1981, che “incatenava” le donne ai loro mariti anche in caso di violenza o poligamia, quando gli uomini si convertivano all’islam e sposavano altre mogli. Gli attivisti non mettevano in discussione la sacralità dell’unione matrimoniale, che per il movimento cristiano resta un principio fermo, quanto piuttosto l’incertezza della norma e i lunghi tempi di attesa per una sentenza. Anche per Ata-ur Rehman Saman, insegnante cristiano e coordinatore della Ncjp la decisione dell’Alta corte di Lahore, è una buona decisione per la comunità cristiana “perché ridurrà il volume delle conversioni all’islam tra coloro che vogliono dissolvere il matrimonio cristiano”.

La sentenza rimuove ambiguità e protegge meglio le donne
Secondo Peter Jacob, attivista e direttore del Centre for Social Justice (Csj), la sentenza rimuove “una delle ambiguità create in passato e tenta di armonizzare le leggi esistenti in materia di divorzio con la legge del 2015 sulle violenze domestiche e la protezione delle donne”. Il Christian Marriage Act e il Divorce Act, aggiunge, “non prevedono ancora la parità tra i sessi, che può essere raggiunta solo attraverso una nuova legislazione”. (L.Z.)








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