2016-05-30 20:15:00

Renzi: "Nessuna invasione di migranti". Ventimiglia: Diocesi si mobilita


“Salviamo quante piu' vite possibili, sapendo che non c'e' nessuna invasione. Serve invece un’azione europea”. Lo scrive il premier Renzi e lo ribadisce la presidente della Camera Boldrini alla luce dei dati del Viminale. Intanto, se a Ventimiglia le parrocchie aprono le porte per l’accoglienza e a Reggio Calabria  musulmani e cristiani si ritrovano stasera in una veglia di preghiera per tutte le vittime del mare, la Bulgaria prepara un muro al confine con la Turchia. Il servizio di Gabriella Ceraso:

C’è una grande crisi nel Mediterraneo servono visioni a lungo termine, cooperazione allo sviluppo e applicazione del Migration compact, ma non muri. Inutile parlare poi di invasione, se non per motivi elettorali. E’ quanto detto in sintesi dal premier Renzi, in risposta alla Lega di Salvini che parla di “tentativo di sostituire l’etnia italiana”. Dal governo nessuna sottovalutazione del problema che, dice Renzi, aumenterà. Per ora i dati rispetto all’anno scorso contano solo un più 4% con oltre 47mila arrivi da gennaio, ma dal solo Canale di Sicilia fino a dicembre si potrebbe arrivare a 200mila ingressi in Europa dove 1 migrante su 4 è un bambino. Arrivano soprattutto da Eritrea e Nigeria; partono meno dalla Libia e più dall’Egitto. "Servono percorsi legali e sicuri" chiede Amnesty, basta guardare alla settimana scorsa con il dato tragico di tre naufragi, 65 i corpi recuperati e oltre 700 i dispersi. Intanto in 320 sono sbarcati a Pozzallo e altrettanti in Calabria nelle ultime ore. 

Invece a Ventimiglia sono stati sgomberati i profughi accampati alla foce del fiume Roja. Secondo la Croce Rossa sono circa 300 i migranti in città. Il vescovo, mons. Antonio Suetta, ha detto che è in trattativa con la Prefettura di Imperia per la realizzazione di una tendopoli nel parcheggio del seminario a Bordighera. L'intervista è di Alessandro Guarasci:

R. – Stiamo ragionando - ma non abbiamo ancora definito nulla - riguardo la realizzazione di due o tre siti di nostra proprietà per fare un’accoglienza in forma di tendopoli. Spero che riusciremo a raggiungere questo accordo perché sembra che si voglia far prevalere la linea dura di sgomberare e portare via, mentre invece – a ieri – su richiesta della Prefettura, abbiamo accolto un gruppo di 20 profughi in seminari.

D. - Come sta trovando le autorità? Sono disponibili a venire incontro alle esigenze di queste perone?

R. - Direi assolutamente sì. C’è lo sforzo comune di studiare delle soluzioni che siano praticabili che non siano di disagio alla cittadinanza. Confido che con la buona volontà si possano trovare.

D. - Come sta reagendo la popolazione in questo momento? Vede solidarietà da parte dei comuni cittadini?

R. - In prevalenza sì, poi magari ci sono voci fuori dal coro che sono anche comprensibili talvolta, perché si amplificano le paure o si seguono dei fantasmi pregiudiziali. In realtà, la maggior parte della gente guarda con simpatia e con umanità questa situazione.

D. - Ci sono alcune forze politiche che vi stanno criticando per questa vostra apertura. Voi come rispondete?

R. - Risponderei di venire a vedere direttamente sul campo. Credo che l’aspetto umano della precarietà e della necessità di queste persone debba essere prevalenti. Lo è di fatto.

Il vescovo ha chiesto ai parroci di aprire le porte delle parrocchie. Così ha fatto padre Francesco Marcoaldi, della Chiesa di San Nicola da Tolentino:

R. – Penso che qui ci siano da 100 a 120 migranti, compresi molti giovani. Sono qui da ieri dopo pranzo; sono arrivati verso le sette e mezzo, noi abbiamo aperto le porte, hanno dormito nel salone parrocchiale e gli abbiamo fornito tutti i servizi necessari perla loro igiene. Stiamo dando loro del cibo anche grazie all’aiuto della Caritas.

D. - Quali sono le condizioni di salute, di igiene di questi migranti che avete accolto? Come li avete trovati?

R. - Fino ad ora sulla spiaggia, per strada, sotto i ponti; per cui le condizioni sembrano quelle di ragazzi normali, ma si nota tristezza, sofferenza, incapacità di poter risolvere i problemi; sono scoraggiati. Per quanto riguarda la salute non saprei, c’è di tutto, anche ragazzi molto sciupati.

D. - Come sta vivendo questo momento la popolazione di Ventimiglia?

R. - Lei sa che questa popolazione vive questo problema da molto tempo. Tutto è iniziato quanto il centro è stato chiuso, quindi questa gente si è rifugiata dove ha potuto. La maggior parte di loro vive lungo la spiaggia o sulla foce del torrente Roja; vivono sotto i ponti, nei giardini pubblici. Tempo fa sono stati vicino alla ferrovia e la gente si lamentava. C’è molto appoggio da parte della gente che si è presentata in parrocchia offrendo la propria collaborazione. Direi che c’è un’alta percentuale di gente disposta ad aiutare.

 








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