2016-06-05 08:30:00

Rettore Collegio Armeno: visita del Papa nel segno della pace


Mancano meno di due settimane al viaggio di Papa Francesco in Armenia, in programma dal 24 al 26 giugno. Nel Paese fervono gli ultimi preparativi. Ma con quale spirito gli armeni accoglieranno il Successore di Pietro? Federico Piana lo ha chiesto a mons. Nareg Naamo, rettore del Pontificio Collegio Armeno:

R. – Lo spirito è uno spirito di gratitudine perché l’anno scorso il Santo Padre con la Messa celebrata il 12 aprile nella Basilica di San Pietro, nell’occasione del centenario del genocidio, si era incontrato con i capi della Chiesa armena, sia cattolica sia apostolica, e anche con il presidente della Repubblica armena, e lo avevano invitato, tutti, a visitare l’Armenia. E questa è stata la sua risposta, come padre ai suoi figli, che va a visitarli e a trovarli.

D. – Qual è la situazione che Papa Francesco si troverà davanti in questa visita?

R. – E’ una visita storica, per noi armeni, ma anche una visita che coinvolge tanti sguardi, tanti punti: sia a livello religioso, sia a livello ecumenico e soprattutto a livello politico. La regione in cui andrà a celebrare il Santo Padre è una regione che è stata colpita anni fa da un grande terremoto che ha fatto tanti danni e migliaia di vittime e ha lasciato a tutt’oggi tanta gente senza tetto. Perciò la visita del Santo Padre è una visita molto importante a livello politico, a livello internazionale e anche a livello umano ed evangelico.

D. – Secondo lei, quali frutti porterà questa visita?

R. – Nelle sue visite, ultimamente vediamo sempre questo suo carisma che cambia spiritualmente ma anche umanamente. E siccome il Santo Padre farà anche una visita di pace, non solo in Armenia ma nei mesi prossimi anche in Georgia e in Azerbaigian, due Paesi confinanti con l’Armenia e che non hanno buoni rapporti – soprattutto l’Azerbaigian. Perciò ci aspettiamo da questa visita molti frutti …

D. – Prima faceva riferimento all’aspetto ecumenico, altro punto importante di questa visita …

R. – Conosciamo molto bene, del Santo Padre, il carisma dell’avvicinamento, di far sentire bene la gente che gli sta vicino. A questo nostro popolo che ha sofferto tanto negli anni passati per la sua fede, per il suo attaccamento alla Chiesa cattolica, la sua visita darà un soffio di speranza, un soffio di amore: è il padre che viene a visitare i suoi figli. Sappiamo molto bene che la Chiesa armena apostolica se anche non ha l’appartenenza dogmatica alla Chiesa cattolica, è comunque una Chiesa molto vicina alla Chiesa cattolica: ha dato tanti martiri, teologi e dottori, soprattutto l’anno scorso, con il riconoscimento da parte del Santo Padre di San Gregorio di Narek come Dottore della Chiesa universale … Tutti questi doni, tutti questi frutti che sta dando la Chiesa cattolica alle Chiese non unite ad essa, questo oggi ci dà anche un grande soffio di speranza e di vita ecumenica.








All the contents on this site are copyrighted ©.