2016-06-09 14:05:00

E' legge il reato di negazionismo. Cerrelli: no a reato di opinione


E’ legge il reato di negazionismo. Con il via libera ieri da parte della Camera d’ora in poi rischia la reclusione da 2 a 6 anni chi incita all’odio razziale che si fonda “in tutto o in parte sulla negazione della Shoah o dei crimini di genocidio, contro l’umanità o di guerra”.  Plaude la Comunità ebraica che parla di giornata  storica, mentre tra gli storici resta il timore che il provvedimento possa perseguire il  reato di  opinione e impedire quindi la discussione sulla verità storica. Paolo Ondarza:

Incitare al negazionismo o al genocidio in Italia da oggi è reato. La legge prevede la reclusione fino ad un anno e sei mesi o la multa fino a 6mila euro per chi propoaganda  idee fondate sulla superiorità o sull’odio  razziale o etnico, o istiga a commettere atti discriminatori per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. Prevista la reclusione da 2 a 6 anni, nei casi in cui la propaganda e l’incitamento si fondino sulla negazione della Shoah o dei crimini di genocidio. Vietata anche ogni organizzazione che abbia tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione: chi vi partecipa rischia da 6 mesi a 4 anni di prigione che passano fino a 6 anni per chi promuove o dirigi tali associazioni. Giancarlo Cerrelli, consigliere centrale dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani:

R. – Sono contrario al negazionismo. Lo direi chiaramente. Proprio per questo, però, credo che il negazionismo vada contrastato non con il carcere, ma dal punto di vista scientifico. Il fatto che diventi reato un’opinione la diffusione di un pensiero è un’aggravante innestata sulla legge Mancino-Reale, che diventa pericolosa.

D. – Perché? Qual è il rischio?

R. – Il rischio è che anche, eventualmente, la diffusione di idee buone, di idee vere, un domani possa essere punito. C’è una sorta di pedagogia di Stato che ci indica ciò che dobbiamo pensare e ciò che non dobbiamo pensare, perché altrimenti finiamo in carcere. Io ripeto: sono contrario al negazionismo, ma il contrasto non può avvenire con il carcere.

D. – Indubbiamente, va rilevato come fatti di cronaca, anche recenti, ci riportino il fenomeno dell’intolleranza, dell’antisemitismo come purtroppo un fenomeno ancora vivo…

R. – Ovviamente, l’antisemitismo va punito, ma ci sono già le leggi in vigore che puniscono adeguatamente questi reati. Non sono per niente d’accordo su questa legge che ha fornito un’aggravante a questi reati, un’aggravante che limita gravemente la libertà di pensiero, la libertà di opinione.

D. – E’ questa la critica mossa da diversi storici, che vedono in questa legge prefigurarsi il reato di opinione e, quindi, un impedimento alla discussione sulla verità storica…

R. – Un domani anche delle idee buone potrebbero essere punite, perché la pedagogia di Stato ci dice cosa dovremmo pensare per essere buoni cittadini. Io credo che, dal punto di vista scientifico, una legge di questo tipo potrebbe essere innanzitutto il presupposto di altre leggi e la prima potrebbe essere proprio la legge anti-omofobia.

D. – Perché? Qual è il legame?

R. – Sulla stessa legge Mancino-Reale era innestata la legge anti-omofobia, che è stata approvata dalla Camera e che è ancora in Senato, e questa legge è pericolosissima anche per il fatto che impone pedagogicamente di pensare alle unioni omosessuali, al matrimonio omosessuale, all’adozione omosessuale in un certo modo, pena il carcere. Io temo molto per la libertà di pensiero. Non per tutte le idee si giunge ad una punizione del genere. Per esempio, a me viene da pensare che il comunismo è un’ideologia che ha fatto milioni di morti. E’ notoriamente ormai accertato che ha fatto più morti il comunismo nel mondo che il nazismo. Ebbene, al momento, nessuno ha preso qualche provvedimento contro la diffusione di testi che inneggino oppure propagandino idee comuniste. Si costituiscono anche partiti con la denominazione “comunisti”, ma nessuno si è mai sognato, al momento, di dire: puniamo con il carcere chi diffonde queste idee.








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