2016-06-09 07:06:00

Vescovi Nord Irlanda: al referendum sul Brexit voto responsabile


I vescovi irlandesi esortano i cattolici dell’Irlanda del Nord a partecipare al prossimo referendum del 23 giugno sull’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea  - il cosiddetto “Brexit” - con un voto responsabile e informato sulla reale posta in gioco che non si riduce a mero calcolo dei benefici economici. “Ogni voto conta ed è un’occasione dire la nostra sul futuro dell’Irlanda del Nord in Europa e nella comunità internazionale”, afferma una dichiarazione della Conferenza episcopale, riunita da martedì per la sua Assemblea plenaria.

I valori fondativi dell’Ue sono quelli della dottrina sociale della Chiesa
Secondo i presuli, quale che sia la valutazione di ciascuno sul processo di integrazione economica e di unificazione politica in corso, è fondamentale non perdere di vista lo spirito che aveva animato il progetto dei Padri Fondatori dell’Europa unita che, come evidenziato da Papa Francesco il 6 maggio scorso, in occasione della consegna del Premio Carlo Magno, “seppero cercare strade alternative, innovative in un contesto segnato dalle ferite della guerra” e “soluzioni multilaterali ai problemi che poco a poco diventavano comuni”. Inoltre – affermano - è bene ricordare che i valori fondativi dell’Unione Europea sono gli stessi della dottrina sociale cattolica: a cominciare dall’esplicito impegno per la difesa della dignità umana e dai principi di solidarietà e sussidiarietà che hanno permesso in questi decenni “la pacifica ed effettiva integrazione e convivenza tra popoli con storie, culture e contesti diversi”. Conquiste che non devono essere vanificate.

Non dimenticare il ruolo dell’Ue nella riconciliazione in Nord Irlanda
In un mondo sempre più interdipendente – evidenzia ancora la nota - l’Ue  permette oggi a ogni suo membro di avere una maggiore influenza nella comunità internazionale sul fronte della promozione della pace e dello sviluppo, nei negoziati commerciali e nella condivisione delle responsabilità per la tutela dell’ambiente in vista del bene comune di tutto il pianeta. Il testo ricorda anche il ruolo giocato dall’Unione nel processo di pace e riconciliazione in Nord Irlanda e per la normalizzazione dei rapporti tra Londra e Dublino.

Non valutare i vantaggi della Ue secondo un calcolo meramente economico
Inoltre, i vescovi irlandesi invitano gli elettori a non ridurre la valutazione dei vantaggi dell’appartenenza alla Ue a un “calcolo meramente economico di costi e benefici”. La reintroduzione dei controlli alle frontiere – ad esempio - non avrebbe solo ripercussioni sul commercio e sull’economia, ma su tutta la vita quotidiana dei cittadini europei.

Garantire che l’Europa resti fedele ai suoi valori fondativi
Ricordando l’intervento di Papa Francesco al Parlamento di Strasburgo nel 2014,  essi esortano quindi i cattolici nord-irlandesi ad assumersi la responsabilità di “cittadini europei ispirati dalla fede cristiana” di assicurare che le politiche di Bruxelles siano coerenti con l’impegno assunto in difesa della vita umana,  della  giustizia, della coesione e dell’equità sociale.  “Questo referendum – concludono - è una preziosa occasione per chiederci quanto l’Unione Europea sia fedele a questi valori oggi e cosa dobbiamo fare come cittadini per assicurare che tale struttura di cooperazione continui a guidare le Nazioni verso la pace globale, lo sviluppo umano e il bene comune di tutti i popoli”. (A cura di Lisa Zengarini)








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