I vescovi polacchi considerano “un ulteriore importante passo sulla via della riconciliazione tra polacchi e ucraini” la lettera indirizzata ai primi di giugno “all’intera società polacca” e sottoscritta dall’arcivescovo Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, dal patriarca di Kiev della Chiesa ortodossa ucraina Filarete e da un gruppo di intellettuali ucraini.
Imparare a stare insieme come fratelli
Il documento - spiega l’agenzia Sir - è stato stilato
nell’approssimarsi dell’anniversario dei sanguinosi scontri che, durante la seconda
guerra mondiale, coinvolsero le comunità polacche e ucraine della Volinia. In particolare,
la missiva contiene un invito alla riconciliazione in quanto “finché le due nazioni
vivranno, le ferite della storia rimarranno dolenti, ma entrambi i popoli vivranno
solo se, nonostante le esperienze passate, impareranno a stare insieme da fratelli”.
Seguire la via della riconciliazione. Mai più simili tragedie
Mons. Stanislaw Budzik, già segretario dell’episcopato
polacco e metropolita di Lublino, incoraggia ad “accogliere con cuore aperto” il messaggio
poiché entrambi i popoli “da cristiani” devono “seguire la via della riconciliazione
e guardare al futuro, soprattutto mentre l’Ucraina vive i momenti difficili di un
conflitto e di una pesante crisi economica”. Dal suo canto, l’arcivescovo Eugeniusz
Popowicz della Chiesa greco-cattolica in Polonia sottolinea che “la preghiera e la
riconciliazione” sono l’unico modo “per parlare delle tragedie” del passato. Tale
atteggiamento, conclude, va insegnato ai giovani “affinché le tragedie della storia
non si ripetano più”.
Già tre anni fa, l’appello di Papa Francesco
Da ricordare che già tre anni fa, in occasione del
70.mo anniversario delle stragi della Volinia, Papa Francesco aveva ricordato tali
avvenimento, all’Angelus del 14 luglio 2013: “Tali atti - aveva detto allora il Pontefice
- provocati dall’ideologia nazionalista nel tragico contesto della seconda guerra
mondiale, hanno causato decine di migliaia di vittime e hanno ferito la fratellanza
di due popoli, quello polacco e quello ucraino”. “Affido alla misericordia di Dio
le anime delle vittime - aveva concluso il Papa - e per i loro popoli chiedo la grazia
di una profonda riconciliazione e di un futuro sereno nella speranza e nella sincera
collaborazione per la comune edificazione del Regno di Dio". (I.P.)
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