2016-06-13 15:00:00

Afghanistan: appello alle autorità per attivista cattolica indiana rapita


C’è profonda preoccupazione nella società civile per il rapimento dell'attivista per i diritti umani Judith D'Souza, cattolica, 40 anni, avvenuto a Kabul, in Afghanistan, il 9 giugno nella zona di Qala-e-Fatullah. La D'Souza, cittadina indiana di religione cattolica, lavorava con l'Ong “Aga Khan Foundation” a Kabul come consulente tecnico dal luglio 2015. Prima di trasferirsi a Kabul - riporta l'agenzia Fides - aveva accumulato 15 anni di esperienza come specialista sociale e ambientale in Bengala occidentale, Pondicherry, Tamil Nadu e Orissa. D'Souza è originaria di Calcutta e ha frequentato le scuole e università cattoliche. Dal 2000, D'Souza ha lavorato attivamente sulle questioni di genere, povertà e conservazione ambientale con diverse organizzazioni. Con la Fondazione Aga Khan, a Kabul D'Souza lavorava in attività di ricerca e sviluppo di strategie per l'emancipazione delle donne.

Il rapimento legato al suo lavoro pacifico per la difesa dei diritti umani
“Il rapimento di Judith D'Souza mostra non solo i pericoli affrontati dalle donne che lavorano in Afghanistan, ma anche il fallimento del governo nell’intraprendere azioni concrete per proteggere le donne minacciate” nota in un messaggio inviato a Fides l’attivista per i diritti Umani William Gomes. “Esprimiamo grave preoccupazione per la sorte e di Judith D'Souza. Crediamo che il suo rapimento è direttamente collegato al suo lavoro pacifico per la promozione dei diritti umani” prosegue.

Appello alle autorità afghane per la sua liberazione
La società civile afgana e altre Ong internazionali, in una missiva inviata ad Ashraf Ghani, Presidente della Repubblica Islamica dell'Afghanistan, esortano le autorità civili ad “adottare immediatamente tutte le misure necessarie per salvare Judith D'Souza e garantire la sua integrità e la sicurezza fisica e psicologica”, avviando “un'indagine immediata, approfondita e imparziale sul rapimento e portare i responsabili alla giustizia”. Intanto in India le comunità cattoliche stanno elevando preghiere per la liberazione della donna. (P.A.)








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