2016-06-15 14:03:00

Papa agli anziani: Dio non vi abbandona, siete memoria viva


“Cari anziani, Dio non vi abbandona, è con voi! Con il suo aiuto voi siete memoria viva per il vostro popolo”. Lo scrive Papa Francesco sul suo account Twitter, nel giorno in cui si celebra nel mondo la Giornata di sensibilizzazione contro gli abusi sugli anziani. Numerosi e vibranti sono stati in oltre tre anni di Pontificato gli appelli del Papa al rispetto degli anziani, spesso vittime della cultura dello scarto. Alessandro De Carolis rievoca alcuni pensieri del Papa tratti dalle udienze generali dedicate agli anziani lo scorso anno:

“Come vorrei una Chiesa che sfida la cultura dello scarto con la gioia traboccante di un nuovo abbraccio tra i giovani e gli anziani”.

Quello scarto così vile
È uno dei sogni di Francesco, Papa che ha sognato la Chiesa, dal primo respiro del Pontificato, povera tra i poveri. E fra le povertà che fanno sanguinare il cuore al Papa dell’inclusione c’è, sempre denunciata a gran voce, quella che relega gli anziani nel sottoscala della vita, nascosti come scope logore, troppo lenti e fragili per la tempistica dell’efficienza che detta i tempi di quelle tante società che non sono per vecchi:

“C’è qualcosa di vile in questa assuefazione alla cultura dello scarto (...) Io ricordo, quando visitavo le case di riposo, parlavo con ognuno e tante volte ho sentito questo: ‘Come sta lei? E i suoi figli?’. ‘Bene, bene’. ‘Quanti ne ha?’. ‘Tanti’. ‘E vengono a visitarla?’. ‘Sì, sì, sempre, sì, vengono’. ‘Quando sono venuti l’ultima volta?’. Ricordo un’anziana che mi diceva: 'Mah, per Natale'. Eravamo in agosto! Otto mesi senza essere visitati dai figli, otto mesi abbandonata! Questo si chiama peccato mortale, capito?”.

Virus di morte
L’anziano, ha ripetuto infinite volte Francesco – come pure il bambino, l’immigrato, il socialmente escluso in genere – è metro di misura di una civiltà. Se essa riserva loro posti in prima fila dove sedere con dignità e rispetto, “quella civiltà andrà avanti”. Viceversa, per il Papa è una società che “porta con sé il virus della morte”:

Affetto senza contropartita
A imbracciare scudo e corazza per la buona battaglia in favore degli anziani Francesco chiama vigorosamente la Chiesa. Agli anziani, afferma, va dimostrata “prossimità” con un “affetto senza contropartita”. Con l’amore che ispira Dio, il quale – dice – “non ci scarta mai”:

“Lui ci chiama a seguirlo in ogni età della vita, e anche l’anzianità contiene una grazia e una missione, una vera vocazione del Signore. L’anzianità è una vocazione. Non è ancora il momento di ‘tirare i remi in barca’”.

Anziani, àncora dei giovani
Insomma, non la “terza età”, qualcosa che viene dopo, rotolata giù lungo la scala dell’indifferenza. Per Papa Francesco l’età degli anziani ha ruolo e posto in modo diversamente efficiente rispetto agli standard. Può produrre senso, dare valore al tempo con la memoria, essere uno spazio di incontro con chi, come i giovani, va verso il largo dell’esistenza senza aver consultato l’anziano di bordo per capire bene la rotta:

“Possiamo intercedere per le attese delle nuove generazioni e dare dignità alla memoria e ai sacrifici di quelle passate. Noi possiamo ricordare ai giovani ambiziosi che una vita senza amore è una vita arida. Possiamo dire ai giovani paurosi che l’angoscia del futuro può essere vinta. Possiamo insegnare ai giovani troppo innamorati di sé stessi che c’è più gioia nel dare che nel ricevere”.








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