2016-06-16 15:00:00

Filippine: Chiesa solidale con le vittime della strage di Orlando


Ad Orlando, negli Stati Uniti, ci si adopera per organizzare i funerali delle vittime della strage di sabato scorso quando, in un locale per omosessuali, un uomo ha sparato all’impazzata sulla folla, uccidendo 50 persone. Solidarietà alle vittime è giunta da tante parti del mondo. Anche la Chiesa filippina, in una nota a firma di mons. Socrates Villegas, presidente della Conferenza episcopale locale, manifesta la sua vicinanza ai defunti ed ai loro familiari.

Nessuna persona umana sia oggetto di disprezzo
“Noi, vescovi della Chiesa filippina – scrive il presule – ci uniamo in preghiera con coloro che piangono i loro cari. Ma una tragedia come questa ci sfida a chiederci come possiamo tutti noi, non solo gli americani, diventare un popolo migliore”. “Si è trattato di un crimine d’odio – aggiunge mons. Villegas – perché le persone sono state uccise a causa del loro orientamento sessuale”. Ma “nessuna persona umana deve mai essere oggetto di disprezzo”, in quanto creata ad immagine e somiglianza di Dio. “Possiamo dissentire dagli orientamenti sessuali delle singole persone – continua il presule – ma questo non può giustificare l’odio contro di esse o la loro uccisione”.

Ogni forma di violenza è inaccettabile
Quindi, guardando al Giubileo straordinario della misericordia, mons. Villegas sottolinea che “la crudeltà con la quale tanti giovani sono stati uccisi” ad Orlando rende chiaramente evidente che “il mondo ha bisogno di misericordia” e che “è molto importante essere misericordiosi”. “La violenza – scrive ancora il presule – lascia solo lutto, perdita ed amarezza. Non possiamo e non dobbiamo accettare una società che tollera e, forse, anche fomenta forme di violenza”.

No all’emarginazione sociale, scegliere sempre dialogo e incontro
“Si possono disapprovare le azioni, le decisioni e le scelte degli altri – continua il presule – ma non vi è assolutamente alcun motivo per respingere una persona, né alcuna giustificazione per agire con crudeltà”. Anche nelle Filippine, mette in guardia il presule, bisogna lottare contro l’emarginazione sociale, un atteggiamento, quest’ultimo, “che non può essere cristiano, come ammonisce severamente Papa Francesco”. Di qui, l’esortazione della Chiesa filippina ad intraprendere la via “del dialogo e dell’incontro” con gli altri, perché “siamo tutti fratelli e sorelle”.

Educare i giovani al rispetto dell’altro
In quest’ottica, diventa centrale l’educazione dei giovani: per questo, i presuli di Manila sollecitano alcuni settori della società, come quello scolastico, ad essere “vigili sui casi di bullismo e molestie”. Anche il governo viene esortato ad “educare la nazione al rispetto per ogni forma di vita umana”. I cristiani, inoltre, vengono invitati a “mostrare al mondo che la fedeltà a Cristo e la cittadinanza nel suo Regno sono più importanti di qualsiasi altra cosa che possa creare disaccordo”.  Infine, mons. Villegas prega il Signore di concedere l’eterno riposo alle vittime e di aiutare tutti i fedeli a raggiungere la saggezza con la quale “si riconosce nell’altro un figlio di Dio”. (A cura di Isabella Piro)








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